“Il calcio italiano è adatto a gente matura, non permette ai ragazzi di giocare con una certa continuità”. Parole dure quelle di Arrigo Sacchi che valuta con pessimismo il primo weekend di gare della Serie A. Il coordinatore tecnico delle nazionali giovanili italiane, intervistato da Radio CRC, punta su Lorenzo Insigne: ” Sono un grande estimatore, convinto, di Insigne. Il campionato italiano fa sparire i giovani, ma ci sono alcuni allenatori che rappresentano delle eccezioni, hanno coraggio e cercano di fare un gioco che sia adatto ai giovani, costruttivo e positivo. Insigne è un giocatore moderno, si sa muovere con la squadra e per la squadra. Non ha ancora quell’esperienza dei grandi giocatori ma e’ importante che il gruppo lo aiuti. I problemi devono risolverli la squadra. Poi, i giovani pian piano si inseriranno. Mazzarri e Zeman sono due grandi allenatori ma diversi tra loro. Uno (Mazzarri) gioca un calcio con un’energia notevole. L’altro, (Zeman) gioca un calcio molto offensivo”.
Sacchi poi vede in Prandelli un esempio da seguire per gli allenatori della nostra Serie A: “Prandelli è un bravissimo allenatore e non ha paura di inserire i giovani. Il più grande successo, per il ct azzurro, è stato chiamare cinque o sei giovani interessanti in rosa. Mi auguro che si investa di più nel settore giovanile e sui giovani e che i club prendano allenatori che siano maestri di questi ragazzi. Noi stiamo cercando di avere una grande collaborazione con le società, facciamo acquisire esperienza internazionale ai giovani. La Juventus credo che giochi un calcio totale perché tutti e undici giocatori partecipano alla fase attiva e passiva. La Juve ha una buona organizzazione di gioco”.
Fonte: Radio CRC