(A.Austini) Scosse di assestamento. La Roma si ridisegna attorno a James Pallotta, il presidente eletto appena tre giorni fa e in realtà operativo da mesi.Non un padre-padrone, ma un comandante di un folto esercito in continua trasformazione e aggiornamento. Con l’avvento di Pallotta sul ponte di comando cambia l’organigramma societario, pubblicato ieri sul sito ufficiale. Sono gli americani a contollare le operazioni dall’alto: al secondo piano della piramide c’è infatti solo Mark Pannes, il CEO (amministratore delegato) del club e uomo di fiducia di Pallotta che resta però una figura pro-tempore in attesa di un supermanager pronto a stabilirsi nella Capitale.
Sotto Pannes, tutti allo stesso livello, ora troviamo il direttore generale Franco Baldini, il managing director Claudio Fenucci, l’addetto alle relazioni diplomatiche e alla sicurezza Guido Gombar, il direttore commerciale Cristhop Winterling e il capo della comunicazione Catia Augelli.
A Baldini spetta la direzione dell’area sportiva con il supporto del ds Walter Sabatini, mentre a Fenucci restano le deleghe operative, di amministrazione e la direzione del progetto del nuovo stadio.
Quello che non è più una chimera: tra una decina di giorni, in concomitanza con il ritorno di Pannes, potrebbe arrivare un’accelerazione sulla scelta dell’area dove costruire l’impianto, con Tor di Valle in testa tra le possibili opzioni.
Unicredit continua a tenersi alla larga dalla gestione operativa del club pur mantenendo una vasta presenza nel cda. All’orizzonte novità anche negli assetti della proprietà: mentre la banca cerca invano acquirenti per diluire la sua quota, gli americani sono pronti ad accogliere partner strategici asiatici nella società LLC per potenziare la Roma e allacciare contatti in Oriente. Lì dove la squadra andrà in tournée la prossima estate.