La Roma sbanca il Meazza grazie alle reti di Florenzi, Osvaldo e Marquinho. Totti fornisce due assist. Per l’Inter illusorio gol del momentaneo pareggio di Cassano. Espulso nel finale Osvaldo
Andrea Stramaccioni è allenatore preparato e ambizioso. Ma forse neanche lui immaginava che quando nelle giovanili della Roma impostò Florenzi, trequartista dai piedi educatissimi, come centrocampista, pensava che il ragazzo lo avrebbe castigato a San Siro da allenatore dell’Inter. O che il coetaneo Francesco Totti firmasse la vittoria per 3-1 della Roma sull’Inter, con due assist decisivi. La Roma, dopo il brutto esordio col Catania, consolida le sue ambizioni da protagonista. Con un importante segnale sul piano della qualità, del gioco e della personalità. I dubbi sulla tenuta alla distanza, quando arriverà un prevedibile calo atletico, e sulla consistenza difensiva, restano. Ma c’è tanta qualità anche tra i meno noti: Tachtsidis, gran mediano preso dal Verona, Florenzi, migliore in campo, Castan, che gioca un secondo tempo perfetto. Senza contare Osvaldo: un’evitabile espulsione nel recupero non sporca la sua partita. E un Totti rivitalizzato dal ritorno del suo vecchio maestro. Grosso passo indietro per l’Inter, che crea il minimo indispensabile contro una difesa che concede tanto. Ma soprattutto conferma che dietro qualcosa non va. Tre gol subìti, tutti con precise colpe. E un gioco offensivo molto legato alle lune dei suoi creativi, stasera poco ispirati.
AVANTI TUTTA — Impossibile chidere a Zeman di adeguare la propria squadra al tipo di partita, ma è difficile immaginare interpreti più offensivi nel 4-3-3 del boemo. C’è il tridente pesante Destro-Osvaldo-Totti. Tachtsidis e Florenzi ai lati di De Rossi, visto che manca Bradley e Pjanic non sta bene. Aggiungete due terzini, Piris e Balzaretti, molto offensivi, e capirete che Zeman una volta di più punta a farne uno in più dell’avversario piuttosto che a incassarne uno in meno.
CON PEREIRA — Strama risponde con Zanetti terzino per limitare Totti. Pereira gioca dal 1′, ma il tecnico nerazzurro preferisce farlo giocare centrocampista con alle spalle Nagatomo. Cassano preferito inizialmente a Palacio. E visto l’atteggiamento con cui l’ex genoano entrerà nella ripresa, non deve averla presa benissimo. Il problema è che l’Inter entra troppo passiva in partita. Lenta nel riproporsi e soprattutto troppo bassa a prendere gli attacchi della Roma. Destro si fa il mazzo a destra, ma si vede che non è quello il suo ruolo. Meglio Totti, che conosce lo spartito e te la mette dove vuoi con quei piedi senza età.
GIUSTO — Proprio il capitano è decisivo nel meritato vantaggio della Roma: il capitano pesca l’inserimento di Florenzi, che di testa incrocia l’1-0. Colpevole la fase difensiva nerazzurra: nessun centrocampista segue il taglio in area dell’ex Crotone.
PIU’ BASSA — La sensazione che si avverte subito è che non sarà l’unica rete della serata. Le occasioni, in una partita che ha sempre offerto molti gol, sono meno del previsto tra due squadre che attaccano meglio di come difendano. La Roma, disattenta sulle palle inattive, soffre soprattutto dal lato destro, quello di Piris, molto modesto in fase difensiva. Stekelenburg esce bene su Milito, poi si ripete su un paio di conclusioni dalla distanza. Zeman chiede alla difesa di stare alta: sa che se sta troppo dietro, prima o poi il gol lo prende.
GRAN GIOCATA — Ci pensa Antonio Cassano, per il resto presenza non memorabile fino al cambio del 51′ con Palacio. Sneijder lancia sul barese, lasciato uno contro uno. Fantantonio si gira su Castan, poi il suo destro è deviato in maniera decisiva da Burdisso. L’Inter ritrova un pari meritato a fine primo tempo.
APERTISSIMA — Non cambia nulla nella ripresa: squadre lunghe, con l’Inter che appena prende palla va coi lanci e coi cambi di gioco per mettere in risalto i limiti difensivi della Roma. Che quando velocizza la manovra fa male. La sfortuna di Zeman è che Osvaldo pare in serata di luna storta. Calcia spesso, senza centrare la porta. L’ex viola però è giocatore di livello. E da punta centrale nel modulo di Zeman può far male. Totti lo mette in porta con una palla geniale, aiutata anche dal cattivo piazzamento dei centrali dell’Inter. Osvaldo, alla terza occasione pulita, alza il pallonetto su Castellazzi e riporta avanti la Roma.
NESSUNA REAZIONE — E’ in questa fase che all’Inter manca qualcosa. La Roma, che ha perso per infortunio De Rossi e Balzaretti, non ha grande intensità. E si potrebbe far male. Ma l’Inter ha poca qualità: Pereira esce dopo una discreta partita, Palacio non incide, Milito è appesantito, Sneijder pigro. Come se non bastesse arriva un altro errore difensivo. Stavolta è Castellazzi che prende una rete evitabile sul primo palo, dopo l’assist di Osvaldo in area per Marquinho. Il brasiliano mette il timbro. Zeman, acclamato anche dal pubblico interista con uno striscione, ha per le mani tanto talento. Riuscirà a farlo funzionare per più di 15-20 partite? Il dibatito è aperto.
Fonte: Gazzetta.it