«Non sono un marziano caduto da una nave spaziale». Luis Enrique lo sottolinea alla vigilia della trasferta della Roma a Novara. Eppure, se domani sera non dovesse vincere sul sintetico del ‘Piolà il tecnico spagnolo rischierebbe di fare la stessa fine dell’extraterrestre Kunt, protagonista della commedia ‘Un marziano a Romà di Ennio Flaiano, accolto nella Capitale con la speranza «che tutto cambierà», e dopo pochi mesi trascurato e sbeffeggiato. Insomma, per evitare spiacevoli situazioni (ma la parodia di Fiorello è già scattata), meglio conquistare i tre punti e ripartire dopo le due sconfitte consecutive con Genoa e Milan. «Il mio obiettivo prioritario è vincere a Novara – ammette l’asturiano da Trigoria -. La squadra non arriva con la fiducia giusta, ma la vedo con la voglia di cambiare questa situazione difficile». «In questi momenti bisogna fare ancora di più – aggiunge quindi Luis Enrique -, perchè quanto fatto fin ora non è bastato per vincere tante partite quante ne volevamo. Adesso dobbiamo lavorare ancor di più, e con maggiore concentrazione». Necessaria per evitare di subire ancora gol da palla inattiva. «Il Novara ha battuto l’Inter, in casa ha fatto bene e può metterci in difficoltà – l’analisi del tecnico spagnolo – ma, se escludo la gara col Milan, non ho mai visto la mia squadra inferiore agli avversari. Certo, se non eliminiamo gli errori individuali e non miglioriamo in concentrazione resteremo lontani dalla vetta della classifica». Luis Enrique rifiuta però di tirare in ballo l’assenza di Totti o la giovane età del gruppo per giustificare il momento no: «Per me questa non è una squadra inesperta e il discorso sarebbe totalmente diverso se avesse vinto più partite.. Mancano due-tre calciatori, come sempre succede in ogni stagione, e quando rientreranno in rosa sarà meglio per tutti, ma non parlo di chi non è a disposizione». Così come non ha alcuna intenzione di rivedere i propri convincimenti: «Non sono qui per cambiare il mio pensiero, su quello che voglio dalla squadra. Sono convintissimo che così si può vincere». Anche perchè, secondo Luis Enrique, la sua «non è una nuova idea di calcio. Non sono un marziano caduto da una nave spaziale. Vedo tantissime squadre che fanno un gioco propositivo, magari non proprio come penso io. Ma non chiedo ai miei giocatori di fare cose incredibili. Se fosse così, non vedrei la crescita della mia squadra. Quello che vedo in campo invece mi fa essere fiducioso. Inizio a vedere azioni e movimenti che mi piacciono». Decisamente meno entusiasta appare però quando affronta il tema legato all’abbondanza della rosa: «Devo avere un gruppo un pò più piccolo di quello che c’è altrimenti è impossibile portare avanti il lavoro. Mercato a gennaio? Siamo troppi, prima di entrare nuovi giocatori, ne devono uscire altri». Tra cui anche Borriello, che domani potrebbe comunque scendere in campo tra i titolari. L’attaccate, nella rifinitura odierna svolta sul campo sintetico della Primavera giallorossa per prendere le misure al terreno di gioco che si troverà a Novara («ma non può essere un problema o una scusa visto che ci giocheranno tutte le squadre»), è stato provato ancora una volta da Luis Enrique assieme a Bojan con Lamela trequartista, mentre a centrocampo è stato testato il terzetto formato da Greco, De Rossi e Pjanic. Fino all’ultimo, tuttavia, Borriello sarà in ballottaggio con Osvaldo, alla ricerca di un gol per sbloccarsi da un digiuno che dura dal derby perso con la Lazio.
Fonte: Ansa