(V.Vercillo) – Avrebbe potuto essere ancora un giocatore della Roma, «squadra per la quale, soprattutto con Zeman, sarei stato perfetto». Invece oggi Aleandro Rosi, terzino classe 1987, è contento di segnare per il Parma. La sua avventura in maglia giallorossa, cominciata nel ’99 nelle giovanili, è terminata quest’estate, quando la Roma ha deciso di rescindere il contratto del giocatore, che si era rifiutato di andare in prestito, proprio al Parma. «Nessun rimpianto – confessa Rosi a Sky Sport -, anche se con le mie qualità fisiche sarei stato il giocatore per il tecnico boemo. Però è andata così: mi ha chiamato Leonardi, che mi ha detto che il Parma avrebbe puntato su di me, e ringrazio la Roma per avermi capito e accordato la risoluzione contrattuale». Quello con la Roma, però, non è un addio: «Si è semplicemente presentata l’occasione e sono andato: è una possibilità per crescere, come uomo e come calciatore». Ma un pensiero va sempre alla squadra che l’ha cresciuto: «Credo che la Roma abbia le qualità per vincere lo scudetto, e soprattutto spero possa riuscirci. Totti? È stato il mio idolo sin da piccolo, mi ha cresciuto in questi sei anni in cui sono stato a Roma. Tiferò sempre per lui». Il rapporto con la sua ex squadra e con il suo capitano non si è mai logorato: «Sento spesso i miei ex compagni. Ad esempio dopo il gol segnato al Chievo, per sms Totti mi ha scritto: “Madonna che gol hai fatto”. Gli ho risposto: “Beh, qualcosa avrò pure imparato vicino a te, no?”». E a proposito del gol: molti hanno criticato la sua esultanza, nella quale, correndo verso la curva, ha baciato la maglia del Parma: «Io vivo d’istinto – ha risposto Rosi -, l’ho già detto: i gialloblù hanno puntato forte su di me, sento la fiducia e ho voluto fare questo gesto. E’ un ringraziamento per la società».