Dario Canovi, procuratore di Thiago Motta ed esperto di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di “A Tutto Campo”, trasmissione radiofonica in onda su RadioIES.
Su Luis Enrique
Confermo di aver consigliato io l’ingaggio di Luis Enrique, e non ho cambiato idea ora che le cose non vanno bene. Sono sempre convinto che sia un ottimo allenatore, e che possa diventare uno dei migliori del mondo. Sento dire spesso che una cosa è allenare i giovani del Barcellona, un’altra la serie A. Non sono d’accordo con chi lo dice. Un allenatore o è bravo o no. O ha carisma o no. Proprio il suo carisma è l’arma più forte, lo fa godere di un’ottima opinione tra i giocatori, che lo apprezzano moltissimo. Credo sia sbagliato giudicare il lavoro di un alleantore, con tanti giocatori nuovi, dopo 8-9 partite. Credo si debba dare a qualsaisi alleantore più tempo per dimostrare quanto vale, e che le sue idee siano giuste.
In questo momento alla guida della Roma ci sono i migliori dirigenti d’Europa, da Baldini a Sabatini, tutta gente che ha esperienza e abilità. Se continuano a dire, non solo pubblicamente ma anche in privato, che la scelta è giusta, bisogna fidarsi di loro. Ho visto Baldini due giorni fa e mi ha confermato la fiducia nel tecnico.
Sulla scelta del tecnico
Il nome di Luis Enrique lo feci già l’anno scorso alla Fiorentina quando esonerarono Prandelli. Ho un figlio a Barcellona che segue molto i blaugrana, e mi aveva parlato molto bene dell’asturiano. Io stesso ero andato a vederlo allenare e mi erano piaciuti suoi metodi. Quei “ragazzinI” di cui si parla, quelli del Barça B, sono arrivati terzi in un campionato serio, dove tra l’altro loro avevano meno stimoli, visto che non potevano guadagnarsi la promozione. Dire che Luis Enrique sia un seguace, o un erede di Guardiola, è una grande corbelleria, sia perchè i due non vanno molto d’accordo, sia perchè hanno mentalità differente.
Sugli errori difensivi
Sono errori individuali, non imputabili all’allenatore. Oggi sentivo nella vostra radio (RadioIES, ndr) che c’è stato un allenamento sui calci piazzati, ma questo non cambierà radicalmente la situazione.
Su Thiago Alcantara
L’anno scorso, con le gestione Sensi, ho offerto Thiago Alcantara alla Roma, ma mi hanno detto che non si poteva fare un dispetto al Barcellona perchè era a fine contratto. Era nel momento in cui poteva essere acquistato da un altro club, ma nè la Roma nè l’Inter, altra squadra a cui lo proposi, presero la palla al balzo.