Nella prima partita di qualificazione a Brasile 2014, gli azzurri pareggiano dopo una prestazione negativa, salvata dalla doppietta del romanista dopo il vantaggio di Manolev. Nella ripresa il definitivo pari di Milanov.
L’Italia pareggia 2-2 a Sofia, contro la Bulgaria, nella prima gara di qualificazione mondiale, verso Brasile 2014. Al gol di Manolev risponde la doppietta di Osvaldo, poi Milanov nel secondo tempo fissa il risultato. Non è stata una bella Italia. Specie se paragonata a quella ammirata sino alla finale dell’Europeo. Gli Azzurri hanno concesso tanto ad una squadra modesta, e nel finale Buffon ha salvato il risultato. Ma ci sono anche note positive: il risultato non è da buttar via: l’Italia in Bulgaria, in cinque confronti non ha mai vinto, e anche 4 anni fa, in una partita di qualificazione per il Mondiale del Sudafrica, aveva pareggiato senza incantare, allora 0-0. E poi l’Italia ha trovato un centravanti: Osvaldo ha convinto ed è stato decisivo sottoporta. Ora si tratta di immaginarlo – prove rinviate ad ottobre, contro Armenia e/o Danimarca – con Balotelli, stasera assente per un’operazione agli occhi.
ITALIA SOTTOTONO, BULGARIA AVANTI — Gli Azzurri partono piano. Troppo piano. Stentano a produrre gioco, timidi, e abbondano nei lanci lunghi da dietro che Prandelli non ama per niente. Giovinco e Osvaldo, inedita coppia d’attacco, si cercano, una bella intuizione della Formica Atomica libera il romanista, il cui colpo di testa finisce alto, ma sono poco assistiti. La difesa a 3 del 3-5-2 non aiuta in fase offensiva, con un centrocampista in meno rispetto al 4-3-1-2 di fine Europeo l’Italia stenta a produrre superiorità numerica, anche perché Barzagli e un Ogbonna molto impreciso non sono degli incursori. Buffon è costretto al miracolo in tuffo sulla conclusione di sinistro in mischia, sottomisura, di un difensore centrale avversario, Ivanov. Il portierone azzurro ci arriva con la punta delle dita. Ma la Bulgaria prende coraggio, e insiste. E alla mezz’ora trova il vantaggio. Conclusione improvvisa di Manolev dalla grande distanza: il pallone rimbalza davanti a Buffon che si lascia colpevolmente sorprendere, stavolta. Palla in rete, 1-0.
RIBALTONE OSVALDO — L’Italia reagisce. E pareggia subito. Marchisio, moto perpetuo, si inserisce su un lancio lungo di Bonucci, un rimpallo in area Giovinco-Bodurov libera Osvaldo, che si prende il suo tempo, si allarga e di sinistro incrocia il diagonale vincente sottoporta. L’Italia ci prende gusto: e in 3’ completa il ribaltone, ancora grazie ad Osvaldo. Che stavolta colpisce di testa, sul cross del generoso Giaccherini da sinistra. Decisiva la deviazione nella propria porta di uno sfortunato Ivanov. Un gollonzo, ma va benissimo così. La Bulgaria ha l’occasione per replicare su gentile concessione di Maggio, che pasticcia, ma Popov non trova la porta da ottima posizione. L’ultimo brivido del primo tempo lo regala ancora uno scatenato Osvaldo, il cui bolide è deviato sul fondo da Myhailov. All’intervallo Italia avanti. Risultato che va di lusso agli Azzurri.
PRANDELLI CAMBIA — L’Italia sembra più convinta subito a inizio ripresa. C’è un altro dialogo Osvaldo-Giovinco, stavolta i fattori si invertono: rifinitura dell’italo-argentino, tiro potente dello juventino, parata del portiere bulgaro. Ma l’Italia non riesce nè a prendere in mano la gara, nè ad addormentarla. Rischia grosso su un tiro sporco dalla distanza, palla appena a lato. Prandelli cambia: fuori Giaccherini, dentro Diamanti, trequartista nel 4-3-1-2.
PAREGGIO BULGARIA — Neanche il tempo di risistemarsi in campo, che l’Italia subisce il pari. Di Milanov, che raccoglie un pallone dalla destra, e solo a centroarea trova il 2-2. Poi ci vuole un Buffon versione Superman per dire di no a Manolev ancora solo sulla destra. Il nuovo entrato Destro manca un’occasione in ripartenza, De Rossi (contrattura al bicipite femorale destro, rientrerà subito a Roma dove verrà valutato dai medici giallorossi) si fa male e lascia gli Azzurri in 10 uomini nel finale. Marchisio sfiora il colpaccio, ma sarebbe troppa grazia. Finisce in parità.