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REPUBBLICA.IT Non è l’Italia degli Europei (voto 5) e non basta far giocare il blocco Juve

Osvaldo

Avevamo ancora negli occhi l’Italia degli Europei – magari non quella della finale con la Spagna – e vedere la nazionale soffrire con la Bulgaria, squadra che annaspa intorno al novantesimo posto del ranking mondiale, fa una certa (brutta) impressione. La sensasione è che non si debba vivere troppo di certezze. L’Italia è indubbiamente una buona squadra, ma ogni volta deve ricominciare da capo, ricostruirsi.  Sotto ogni punto di vista, e non parlo solo degli uomini. Non basta evidentemente prendere il blocco della Juventus e trapiantarlo in nazionale per avere gioco e risultati. Per fortuna ci sono stati i gol di Osvaldo, giocatore ispiratissimo in questo inizio di stagione. O fa gol bellissimi (con la Roma) oppure ne fa di pesantissimi e importantissimi (con la nazionale). Intorno a quei gol purtroppo non c’è stato molto. La nazionale mi è parsa lacunosa un po’ dappertutto. In difesa dove ha sofferto i bulgari, soprattutto sulla fascia destra attaccata da Manolev, forse il migliore in campo. Non è stata una buona nazionale, secondo me, nemmeno a centrocampo e nemmeno in attacco dove i gol non li abbiamo trovati con un gioco sicuro e prepotente, quanto piuttosto con le iniziative di un singolo (Osvaldo appunto). Giovinco mi ha deluso, ma come mi hanno deluso anche molti altri. Nemmeno Buffon, ad esempio, è stato irreprensibile. Pirlo ha girato abbastanza sottotono, De Rossi e Marchisio lo hanno supportato poco, il dinamismo è venuto a mancare. Sulle ali, visto che con degli esterni si gioca, ci mancano giocatori veloci, potenti e abili nel dribbling. Almeno per una sera. Se dovessi dare un voto complessivo alla nazionale le darei un 5, ma proprio perché mi aspetto molto di più e perché in questa squadra ho abbastanza fiducia. Non credo che Prandelli pensi a fare e disfare da una partita all’altra. L’Italia che ha giocato con la Bulgaria a me non è piaciuta, ma non è assolutamente detto che sia da buttare. Anzi. Probabilmente solo da aggiustare. E del resto il cammino è lungo. Vivere di certezze non ci fa bene, per predisposizione naturale viviamo meglio di dubbi, e preferiamo una squadra che debba andare in salita piuttosto che in discesa. Gli stessi ultimi Europei insegnano. Già con Malta martedì prossimo a Modena, si spera, ci sarà tempo e modo per divertirsi e rifarsi un po’ gli occhi.

Fonte: repubblica.it

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