(B.Tucci) Dicono in Curva Sud: «Incrociamo le dita, ma se dovesse andar male stasera a Novara, che cosa succederebbe alla Roma?» Interrogativo non da poco, però plausibile, viste le condizioni di classifica della squadra.
Luis Enrique è ottimista e pure Baldini si dimostra tranquillo. Sabatini è in sintonia con i primi due. Sono soltanto parole di circostanza? Certo, i dirigenti giallorossi non possono sconfessare se stessi, perché son loro ad aver voluto la «rivoluzione» e sono loro ad averla portata avanti. Ma se i risultati non verranno? Se la pazienza dei tifosi si esaurirà? Se la squadra continua a tocchettare ed a perdere? D’accordo, non è ancora il tempo di parlar di crisi.
Ma è indubbio che questa situazione non può protrarsi. Gli esperimenti all’infinito stancano. Insomma, si deve cominciare a far muovere la classifica. Il periodo che porta a Natale sarà determinante. Per dirla in modo brutale, il problema della panchina diventerebbe urgente e necessario. In parole povere, il ritornello è sempre lo stesso: riuscirà Luis Enrique a mangiare il panettone all’ombra del Colosseo? O la società sarà costretta dagli eventi a dargli il benservito? Sarebbe la triste conclusione di un progetto su cui molti avevano scommesso sicuri di vincere.