(R. Boccardelli) – Per fortuna che la legnata gliel’ha data Nego, che pesa trenta chili… Erano passate da poco le 11 e a Trigoria, tra uno scroscio e l’altro di un giovedì di fine estate, Zeman aveva schierato i giocatori per una e più partitelle a tema. Proprio nella prima di queste il francesino ha tentato l’anticipo sul capitano ma, invece del pallone, ha trovato la preziosissima caviglia destra di Totti. Gesto di disappunto del capitano, breve conciliabolo con medici e massaggiatori, occhiata d’intesa con Zeman: (…)
CI SARA’ Zeman deve già fare i conti con l’assenza di Osvaldo (…) A fugare dubbi, preoccupazioni o semplici perplessità è stato però lo stesso capitano che ha fatto sapere di aver subìto sì una “stecca” niente male, ma che la caviglia non si è gonfiata e che i due giorni che lo separano al match contro il Bologna gli saranno più che sufficienti per recuperare e scendere in campo. Ghiaccio e cure del caso dovrebbero restituirlo a Zeman se non oggi, almeno domani per la rifinitura. Sospiro di sollievo, perchè dopo il Totti sfavillante di San Siro e la sosta internazionale, complice anche la squalifica di Osvaldo, una Roma senza il suo capitano domenica all’Olimpico non sarebbe stata sicuramente la stessa cosa. Francesco infatti dovrà fare da balia ai suoi due giovanissimi colleghi d’attacco, Destro e Lamela (21 e 20 anni rispettivamente) che avranno sicuramente bisogno del suo carisma in campo oltre che dei suoi assist d’autore. In un tridente inedito ma che solletica non poco la fantasia dei tifosi giallorossi.
ALTAFINI NEL MIRINO Proprio l’assenza di Osvaldo costringerà (permetterà) a Zeman di schierare finalmente Destro centravanti. E in questo senso la presenza di Totti in funzione di suggeritore sembra più preziosa che mai. Al tempo stesso però, Francesco insegue ancora il primo gol in questo campionato, con il quale raggiungerebbe Altafini al quarto posto della classifica dei cannonieri di sempre, a quota 216.(…) In realtà, nel tridente zemaniano Totti osserva una posizione spesso abbastanza lontana dalla porta, interpretando il ruolo a modo suo, favorendo più di se stesso gli altri attaccanti o i centrocampisti che s’inseriscono in zona gol: i due splendidi assist di Milano per Florenzi e Osvaldo sono la traduzione concreta in partita della grande cifra tecnica del numero dieci giallorosso.
DA CORSA Fugati anche i dubbi di un Totti non in grado di reggere allenamenti e ritmi zemaniani. Tutt’altro: proprio grazie al lavoro svolto con il boemo fin dall’inizio del ritiro di Riscone di Brunico, Totti sembra ringiovanito rispetto alle passate stagioni. Ha tolto qualche chilo di troppo ed ora si muove con più agilità sul terreno di gioco. E un Totti da corsa è un Totti capace di inventare qualsiasi cosa in campo.