(A. Austini) – Effetto Zeman. Effetto San Siro. Crisi d’astinenza da pallone. Qualunque sia la causa, la voglia di Roma è inarrestabile. L’entusiasmo è certificato dai numeri del botteghino: dopodomani all’Olimpico si presenteranno per la seconda volta quasi cinquantamila persone per assistere alla partita con il Bologna. Esauriti da un paio di giorni i settori popolari, si continuano a vendere a buon ritmo i posti in tribuna oltre agli ultimi abbonamenti. Secondo le proiezioni di Trigoria, quest’anno le presenze allo stadio si attesteranno sempre intorno ai 45-50mila spettatori, con picchi più alti nei big match. Già adesso il salto rispetto allo scorso anno è impressionante: con 25mila tessere staccate la Roma è la terza squadra con più abbonati in serie A. Un «fomento» del genere ci ha messo poco a oltrepassare le mura di Trigoria. Guardate Balzaretti. Doveva stare fuori tre settimane e gli è bastata la metà del tempo per rimettersi a disposizione di Zeman: ieri ha svolto tutto l’allenamento con i compagni, a questo punto spetta solo al boemo decidere se preservarlo per le prossime partite o lanciarlo subito nella mischia. Dentro la palestra c’è pure un De Rossi smaniante e persino il desaparecido Dodò si sta avvicinando al recupero. La voglia di Roma è contagiosa. Un altro esempio? Mattia Destro, uno dei più attesi per il battesimo all’Olimpico. «Spero che sia un bellissimo esordio – racconta il fiore all’occhiello del mercato giallorosso – sarà un’emozione forte con tanta gente allo stadio, speriamo di fare una grande partita. Questa è una città fantastica, con tifosi incredibili che ci danno la rabbia e la cattiveria giusta». Ammette di conoscere ancora poco la Capitale, magari ieri sera s’è fatto un’idea più approfondita dopo il tour in centro nella notte dello shopping insieme a Tachtsidis. La sua settimana può diventare perfetta dopo il gol segnato in Nazionale contro Malta. «Ho realizzato il sogno di ogni bambino che inizia a giocare». Ora lo aspetta una domenica particolare. Dovrà sostituire Osvaldo nel ruolo di centravanti, con l’italo-argentino non sembra esserci un dualismo, semmai un’intesa da affinare. «Abbiamo un bellissimo rapporto – conferma Destro a Sky – è un bravo ragazzo e ci siamo trovati bene fin da subito». Non solo con lui. «Allenarsi con Totti vuol dire avere un esempio ogni giorno, basta osservare il modo in cui lavora. De Rossi? Mi ha colpito molto la persona, è un ragazzo umile che si è messo a disposizione con i nuovi». Destro non può sottrarsi alla sfida più attesa, quella con la Juventus. «È la squadra da battere, è la favorita, ha fatto una grande campagna acquisti. Noi invece non possiamo ancora parlare di obiettivi, ma per come stiamo lavorando, per il progetto che c’è e per la voglia che abbiamo speriamo di centrare traguardi importanti». Concorrere con la Signora fino all’ultimo lo sarebbe di per sé. Destro poteva tranquillamente stare dall’altra parte della barricata, in tanti hanno provato a spingerlo verso Torino ma alla fine ha scelto la sponda romanista. «Ci ho pensato un po’ – ricorda – perché era una decisione importante, la prima che riguardava una squadra top. Mi sono convinto che fosse la decisione giusta ed eccomi qui». Decisiva la presenza in panchina di Zeman, «uno di poche parole ma quando parla si fa sentire». Non solo dai giocatori. Ieri silenzio tombale dal fronte Figc dopo l’attacco ad Abete. Il boemo si è confrontato di nuovo a Trigoria con i dirigenti, come fa tutti i giorni. Nessuno gli chiede di tacere, ma per il futuro un po’ di cautela in più sarebbe gradita dalla Roma. I veleni è meglio lasciarli agli altri.