(Infopress) – «Di chi è la colpa del 2-3 tra Roma e Bologna? Del mister Zeman e del suo credo tattico ancora da assimilare o piuttosto dei giocatori?». (…= Tutti concordi, gli ex romanisti, nel dare fiducia al tecnico boemo. Tranne Vincent Candela (39 anni) che prima si allinea al giudizio dei colleghi, poi aggiunge: «Bah, quei cambi non li ho capiti tanto…».
Ricapitolando, per Giuseppe Giannini «la sconfitta non può essere imputata a Zeman. Qualche svista di troppo, qualche errore, questi sono stati i motivi che hanno determinato il clamoroso risultato finale. Comunque ci ritroviamo a parlare di un primo tempo spettacolare e di un crollo a livello psico-fisico nella ripresa». «È una sconfitta pesante – secondo Massimiliano Cappioli – e se proprio dobbiamo trovare un colpevole questo è il reparto difensivo. È una squadra molto forte, ben attrezzata, che però deve capire l’importanza di mantenere alta la concentrazione soprattutto contro le squadre più deboli». Per Angelo Di Livio (…) «ci vorrà ancora un mesetto per vedere la squadra al top. Si è trattato di errori difensivi, incomprensioni che l’allenatore è perfettamente in grado di correggere. Peccato perché a Milano si era visto qualcosa di importante. Comunque sia Zeman non ha colpe».
«Colpe? Quali? – si chiede Luigi Di Biagio (41) – colpevoli sono soltanto quei quindici minuti di black-out. Una partita che sarebbe dovuta finire 5-0 e che ora impone di pensare seriamente agli errori commessi. Problemi da risolvere? Già risolti. Non ricordavo una Roma così spumeggiante dai tempi di Spalletti». «Ho visto un gruppo ottimo per un’ora – dice Max Tonetto – e quel calo è stato un peccato perché il difficile sembrava alle spalle. La squadra è arretrata troppo e il resto l’hanno fatto gli errori grossolani (…)
Insomma, guai a parlare di crisi. «Ci mancherebbe altro – ancora Candela – e se dobbiamo trovare responsabili direi che ognuno ha le sue responsabilità. Crisi? Figuriamoci, è una partita! Cosa manca? Credo due o tre campioni, non è questione di tempo per assimilare gli schemi. Il team è giovane, con Zeman può esprimere un gioco tra i più belli d’Europa. (…)