(R.Boccardelli) – Quanto pesa De Rossi in questa Roma si è visto e sentito nel secondo sconcertante tempo della partita col Bologna. In particolar modo in quei terrificanti quaranta/cinquanta secondi che vanno dal gol di Gilardino (il primo) a quello di Diamanti (…)
FILTRO- La Roma è andata a centrare il pallone riversandosi nella metà campo rossoblù senza ragionarci sopra, con la voglia di andare a fare subito il terzo gol, ma senza avere più le gambe e le idee, quelle del primo tempo. E con un assetto leggermente modificato (in peggio col senno del poi) soprattutto a centrocampo, con Marquinho a sinistra e Florenzi a destra dopo l’uscita di Pjanic. (…) Troppo spazio tra i due reparti nel quale, un po’ fortunosamente, Gilardino e Diamanti sono riusciti a confezionare il pallone del pareggio. Ecco, in quel frangente uno come De Rossi avrebbe eretto una diga personale e di squadra oltre la quale difficilmente sarebbe passato un pallone del genere.
EQUILIBRIO – Con il suo essere centrocampista ovunque, anche e soprattutto in fase difensiva, Daniele avrebbe potuto mantenere un equilibrio di squadra evidentemente perso, anche a livello mentale, dopo il primo gol del Bologna. Non è poca cosa il peso specifico di De Rossi, anche in virtù della sua esperienza. A centrocampo la Roma giocava con ragazzi di vent’anni o poco più e in certi passaggi l’età conta eccome. Il buon Tachtsidis del primo tempo si era liquefatto al sole ancora cocente e Florenzi dall’altra parte non era più brillante come nei primi quarantacinque minuti. (…) ecco che l’assenza di uno come De Rossi, capace di gestire come pochi i momenti critici della partita, ha finito per pesare enormemente.
SOSTANZA – Coi se e coi ma, naturalmente, non si fa la storia, ma proprio la storia di Roma-Bologna 2-3 insegna qualcosa. Ad esempio che quando la Roma ha in campo troppi giovani il rischio tracollo è dietro l’angolo. Ad esempio che quando manca De Rossi, visto che la difesa non è proprio inappuntabile, lo stesso Zeman deve trovare una soluzione che non esponga la squadra a improvvisi quanto dolorosi rovesci come è accaduto domenica pomeriggio. Il caso o la sfortuna (chiamiamoli come vogliamo) hanno fatto sì che la Roma non avesse disponibile neanche Bradley che, in assenza di De Rossi, avrebbe potuto dare sostanza e un minimo di esperienza in più al centrocampo. Reparto che dà la sensazione di essere una fucina di idee fin quando le gambe girano a mille, ma di remare a vuoto quando tutta la squadra (compresi gli attaccanti che rientrano meno) comincia ad allungarsi. Quello è il momento di gente alla De Rossi, che sa farsi in due per turare le falle, ragionare e ripartire con raziocinio. Centrale o laterale a nostro avviso è questione marginale. Importante è che ci sia. (…)