I tre punti a Novara sono una boccata d’ossigeno. Lo stesso ossigeno che è mancato a molti tifosi giallorossi dopo aver letto l’undici titolare scelto da un coraggioso Luis Enrique. “Taddei a sinistra?!” abbiamo detto tutti, o quasi, quando abbiamo visto l’intoccabile Jose Angel sedersi in panchina per fare posto al brasiliano, alla seconda partita da titolare in questa stagione. Lo stesso ossigeno che è venuto a mancare anche quando al 68’, con le due squadre ancora sullo 0 a 0, Meggiorini salta con facilità Cassetti, già ammonito, e si trova a tu per tu con Stekelenburg, sul quale fino a quel momento non era piovuta solo l’acqua di Novara ma anche le critiche, forse troppe, del tifo giallorosso. Il portierone olandese, invece, si supera e salva il risultato. Ma alla Roma l’ossigeno non lo danno solo i due gol in quattro minuti di Bojan e Osvaldo , anche loro più volte messi sulla graticola dalla tifoseria, ma un altro acquisto criticato: Fernando Gago. Spostato da Luis Enrique davanti alla difesa, nel ruolo di Daniele De Rossi, l’ex Real Madrid corre, lotta e recupera palloni fino al 90’. Nel primo tempo copre le spalle al suo compagno di reparto Miralem Pjanic, che ci mette 45’ prima di prendere le misure al Novara. Nel secondo, continua a gestire la manovra della Roma come se giocasse da una vita con questa squadra. Rallenta il gioco quando c’è da far rifiatare i compagni, velocizza quando capisce che è il momento di sbloccare la partita. Non è un caso che sia proprio lui a recuperare l’ennesimo pallone al limite dell’area nell’azione del goal di Bojan. Trasforma ogni passaggio in geometria pura, dimostrando a tutti gli scettici di non essere solo uno scarto del Real Madrid. La boccata d’ossigeno alla Roma la portano lui e i tre punti.
Noemi Pierini