(D.Galli) – La Curva Sud è esaurita? E la Roma crea la lista d’attesa. Chi è rimasto fuori, chi si è dovuto “accontentare” di un altro settore, potrà prenotare un posto nel cuore del tifo romanista per la prossima stagione. Naturalmente, solo una volta che i vecchi abbonati avranno fatto valere il loro sacrosanto diritto di prelazione. Sold out. Tutto esaurito. Non si sa se se l’aspettassero in America, ma dagli Stateshanno commentato così: «Siamo felici – ha detto il presidente James Pallotta – della risposta che ogni giorno i tifosi della AS Roma danno alle nostre iniziative. Stiamo lavorando duramente per meritare la loro fiducia e il loro sostegno. Abbiamo preso un impegno serio verso i tifosi giallorossi». Parole? No, fatti. A tradurli, in fatti appunto, ci ha pensato l’amministratore delegato Mark Pannes: «Le richieste per la Curva Sud hanno superato la capienza del settore. Abbiamo voluto fare uno sforzo in più per soddisfare tutte le richieste dei nostri tifosi e perciò abbiamo creato una lista d’attesa. Questo programma di lista d’attesa assicurerà ai tifosi l’accesso al settore appena i posti torneranno disponibili». Spieghiamo.
I posti non torneranno disponibili né ora, né tra un mese, né tra sei. Semplicemente, la Roma è voluta venire incontro alle richieste di quella parte della tifoseria che voleva andare in Curva Sud, e non c’è riuscita. Già, ma come? Come si legge in un comunicato diffuso in serata dalla società, chi non è riuscito ad abbonarsi in Curva Sud si potrà iscrivere a una waiting list. Una lista d’attesa. Dopo i classici rinnovi, si aprirà quindi una seconda fase riservata, nell’ordine, a chi si è abbonato in altri settori dell’Olimpico, ai tifosi che acquisteranno un abbonamento messo in vendita più avanti nel corso della stagione e, infine, a quelli che compreranno almeno un biglietto per una gara singola in questa stagione. Il comunicato è quindi doppiamente importante. Primo, perché viene annunciata la lista d’attesa. Secondo, perché non viene annunciata solo la lista d’attesa ma pure qualcos’altro. Per esempio, la seconda campagna abbonamenti. In realtà, il termine è improprio. Si tratterà di pacchetti di gare casalinghe che dovrebbero essere messi in vendita a novembre.