(A.Austini) Lo spagnolo di Bojan, Osvaldo e Lamela, l’inglese misto al tedesco e al francese di Pjanic, il romano di Totti, il napoletano «annacquato» di Borriello, l’emiliano di Borini.L’attacco multilingue della Roma inizia a capirsi in campo. Assist, gol e colpi di classe cristallina: la forza della squadra di Luis Enrique, in questo momento, è concentrata lì davanti. Il tecnico delle Asturie si ritrova a gestire un reparto offensivo con margini di crescita impressionanti e una quantità di soluzioni infinite. A Novara ha provato l’ennesima formula che ha funzionato poco ma è stata corretta in corsa: la mossa vincente della partita. Prima Pjanic trequartista dietro Osvaldo e Lamela, poi l’inserimento di Bojan in attacco con il conseguente arretramento del bosniaco e del «Coco».
La Roma ha vinto così la sua quarta gara stagionale, scoprendo che Lamela ha bisogno di spazio davanti per innescare le sue tremende accelerazioni e che Bojan sa far più male quando entra in corsa e si trova di fronte avversari stanchi. È successo con il Palermo e l’altra sera: i paragoni con il Montella di Capello già si sprecano. Meglio concentrarsi sul presente, decisamente più sereno dopo il colpo di Novara che restituisce qualche certezza a Luis Enrique. Osvaldo, confermato in Nazionale da Prandelli, ha segnato cinque gol, Bojan tre: oltre il 60% dei gol complessivi, 13, realizzati dalla Roma in campionato. Numeri che riabilitano anche la campagna acquisti/cessioni: Bojan, tanto per fare un esempio, con le tre marcature ha già eguagliato lo score di Vucinic nel suo primo campionato in giallorosso. Mentre la difesa è ancora tutta da costruire, l’attacco funziona e inizia a mettere in pratica gli schemi provati e riprovati durante la settimana a Trigoria. Luis Enrique si è fregato le mani rivedendo il gol del vantaggio a Novara». Lancio perfetto di Pjanic, movimento giusto e finalizzazione di Bojan, Osvaldo che fa lo stesso dall’altra parte dell’area. Sempre dal piede del bosniaco è partito l’assist per il raddoppio: Pjanic è salito così a quota cinque assist, spostandosi dal centrocampo alla trequarti e viceversa, mentre Lamela ha un una rete all’attivo e ha propiziato la rete del 2-3 con il Milan.
Se si aggiungono il gol di Borini a «Marassi» e i due passaggi decisivi di Borriello con il Siena e col Genoa tutti gli attaccanti hanno dato il loro contributo. Senza dimenticare Totti, migliore in campo in tutte le gare giocate fino all’infortunio e ora pronto al rientro dopo la sosta contro il Lecce. La Roma ritrova il capitano e si prepara a sperimentare ancora. Sulla carta, Totti dovrebbe riprendersi il posto a trequarti campo con Osvaldo, Bojan, Lamela e Borriello a giocarsi le due maglie in attacco. Ma non è da escludere anche un tridente con Lamela arretrato e il numero 10 riportato dentro l’area. Luis Enrique ha dimostrato di poter cambiare tutto, vedi il ruolo di De Rossi sabato scorso. E Totti adesso spera di riavvicinarsi alla porta.
A gennaio il reparto avanzato cambierà ancora. Nei programmi c’è l’«uscita» di Borriello, su cui è tornato il Milan , e un acquisto che va solo formalizzato: entro mercoledì l’uruguaiano Nico Lopez sarà un giocatore della Roma, con contratto quinquennale e un investimento da un milione e mezzo di euro da versare al Nacional Montevideo. Se partirà Borriello, l’attacco avrà un’età media ancora più bassa: 22,7 anni che scende a 20,6 senza considerare Totti. Beata gioventù.