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GAZZETTA DELLO SPORT Totti va a caccia di un compleanno da leggenda

Totti e Florenzi esultano a San Siro

(M.Calabresi) C’è un numero, il 216, che è diventato quasi un’ossessione: quello dei gol di Altafini e Meazza, distanti un solo gradino da quelli di Francesco Totti. Allora eccone un altro: 5246, come i giorni passati dal primo gol di Totti alla Sampdoria. 17 maggio 1998, ultima giornata della prima Roma di Zeman, rasoiata sul secondo palo: giallorossi quarti, ma non in Champions, riservata allora soltanto alle prime due. Fu il primo di una lunga serie di 13 gol (tra i quali quattro doppiette), che hanno accompagnato le varie ere della carriera del Capitano, a suon di applausi. Pochi gol «normali», almeno un paio da far cadere lo stadio: un cucchiaio ad Antonioli nel 2004 all’Olimpico (ma anche un rigore «scavato» a Castellazzi) e un sinistro al volo a Marassi nel 2006 che fece alzare tutti in piedi. Ma pure uno (l’unico segnato ai blucerchiati coinciso con una sconfitta) nella serata in cui Pazzini regalò lo scudetto 2010 all’Inter.

Corsi e ricorsi Ed è giusto allora che stasera la Roma riparta da lui, considerando solo marginalmente il fatto che tra tre giorni si rigioca, e neanche una partita come le altre. A quello, magari, ci si potrà pensare a gara in corso, nel caso si metta bene con la Samp. Niente attacco interamente baby, quindi, ma «zio» Francesco mano nella mano con i nipoti Mattia e Erik. Anche loro con un obiettivo: Destro cerca il primo gol con la Roma, Lamela è a caccia di consensi dopo la bella prova con il Bologna. Zeman li ha provati assieme anche ieri a Trigoria, soluzione scontata vista l’assenza di Osvaldo: Totti, che a Cagliari non avrebbe giocato, ha smaltito i guai muscolari e ripartirà esterno a sinistra, contro la squadra che lo vide per la prima volta centravanti (18 dicembre 2005, a Genova, con Spalletti). Da sinistra è partito l’assist per Florenzi a San Siro e, pochi metri più al centro, anche il destro finito sul palo contro il Bologna da cui è scaturito il gol dello stesso Florenzi. Uno che, in Serie A, ha esordito proprio contro la Samp (22 maggio 2011) e proprio al posto di Totti, che segnò anche quella sera. Gli anni passano (domani saranno 36) e faticherà pure più di quanto era abituato a fare, ma l’effetto-Totti sulla Roma è sempre tra i più benefici.

Tabù Olimpico Alla Roma, una medicina da tre punti farebbe comodo: si torna in campo 10 giorni dopo il secondo tempo harakiri con il Bologna, c’è da riconquistare una vittoria all’Olimpico che manca dall’11 aprile (3-1 all’Udinese, anche lì gol di Totti) e da impreziosire una classifica su cui sono piovuti come manna dal cielo — viste le assenze con cui ci si presentava a Quartu — i tre punti con il Cagliari. Aspettando stasera, ieri Totti ha registrato una puntata di «C’è posta per te»: andrà in onda sabato e Totti (che ha fatto felice un suo tifoso chiamato in tv dalla sorella) entrerà in scena dopo le 22.30, alla fine di Juve-Roma. Pensando alla Samp, invece, viene da sorridere: se la società, 15 anni fa, avesse dato retta a Carlos Bianchi, Totti sarebbe finito a Genova e il conto, fermo a 13 almeno fino a stasera, non sarebbe neanche partito.

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