(A. Pugliese) – Quel gol alla Sampdoria avrebbe voluto festeggiarlo in modo diverso, con quel sapore di eterno che solo il podio dei goleador di sempre in Serie A può darti. «Sì, ma alla fine avrei preferito vincere con la Sampdoria e portare a casa i tre punti piuttosto che segnare», dice Francesco Totti, che con il gol numero 216 in Serie A ha trovato il modo migliore per farsi gli auguri per i suoi 36 anni. Da mercoledì sera è al fianco di Altafini e Meazza. Piola, il migliore, è molto più in là, a quota 274, ma chissà che Francesco non riesca ad agguantare anche Nordahl (225). «Alla fine questo gol non è pesantissimo, ma può darmi tanto coraggio».
Guardando Rivera Per ora Francesco ha trovato una marea di affetto, quello che gli hanno manifestato un po’ tutti ieri per il suo compleanno. Subito dopo la Sampdoria è andato a cena con Ilary e gli amici più stretti, ieri sera ha replicato a casa sua, in famiglia. «Avrei voluto festeggiare con una vittoria, ma tanto affetto è uno stimolo fortissimo». E chissà che non gli dia la forza per andare avanti davvero fino ai 40 anni, cosa che gli permetterebbe di attaccare anche un altro record: sono 19 campionati consecutivi, infatti, che Totti va a segno in Serie A, meglio di lui hanno fatto solo Gianni Rivera (20) e Silvio Piola (21 complessivi, ma «solo» 15 consecutivi). Un altro pezzo di eternità che resterà lì, per sempre. Come i messaggi di ieri e gli auguri speciali che la Roma gli ha fatto sul sito, riportando le frasi più belle dette su di lui dai vari Zeman, Lippi, Capello, Ferguson, Wenger, Platini, Mancini, Rumenigge, Sacchi, Mourinho e via dicendo.
Guardando alla Juve In realtà, c’è anche Alessandro Del Piero che è andato a segno per 20 campionati di seguito, ma sul suo ruolino di marcia pesano le due stagioni in B (una con il Padova e una con la Juventus). Già, Alex, l’amico che domani Totti per la prima volta non troverà da avversario in un Juve-Roma. «Una partita particolarissima, dove avrei voluto affrontare sempre Alex, fino a smettere tutti e due insieme — dice Totti—. Ha fatto questa scelta e la rispetto. Mancherà a tutti, a me ed al calcio italiano». Per poi aggiungere, ridendo: «Ma l’importante è che ci sono io». Già, anche perché la Roma ha bisogno di punti e la Juve è l’avversario peggiore per portarli a casa. «È una partita differente dalle altre. Per noi, tra l’altro, è la seconda sfida più importante dopo il derby. Cercheremo di affrontarla con tranquillità e spensieratezza, per poter fare una grande partita». E, chissà, magari cominciare anche la caccia a Gunnar Nordahl…