(P. A. Coletti) – Ancora quattro gol a Torino. Allo Juventus Stadium la Romaè durata solo quattro minuti. Una squadra annullata totalmente dai bianconeri. Spiegare una prestazione così è impresa difficile ma doverosa. Il primo a metterci la faccia è stato Daniele De Rossi: «Una partita mai iniziata. Una brutta figura contro una squadra troppo forte. Si poteva affrontare diversamente. Sapevamo che era una squadra più forte di noi. Ci speravamo e volevamo fare un altro tipo di gara. Non sono rimasto per fare queste figuracce». Il centrocampista poi è fin troppo chiaro quando gli si chiede dove può arrivare questa Roma:«Non ci sono buoni messaggi dalla gara di stasera. Noi non facciamo la corsa sulla Juventus che lotta per il titolo. Sbaglia chi dice che lottiamo per lo scudetto. Secondo me possiamo ancora sperare nei primi tre posti ma dobbiamo tornare in Europa, non possiamo non arrivare almeno sesti».
In una serata così buia a metterci la faccia è anche la società, rappresentata da Walter Sabatini: «Prima Luis Enrique e poi Zeman sono allenatori forti, con le loro caratteristiche e una predisposizione al gioco offensivo. Abbiamo fatto scelte chiare e magari dobbiamo interrogarci su altre scelte che non si stanno rivelando felici. Magari abbiamo sopravvalutato alcuni calciatori, non tanto per il loro valore quanto per la capacità di interpretare queste partite. Gli abbiamo dato tempo e ce lo siamo dato, ma ora è il momento di scuoterci e di affrontare queste partite con un’altra mentalità. Tutto questo per diventare una squadra competitiva e dignitosa». Un’autocritica decisa e forte sul mercato fatto in questi due anni: «Ci serve onestà per migliorare. Questi ragazzi sono sulla carta e teoricamente molto forti, ma devono dimostrarlo tutti i giorni e soprattutto nelle partite importanti. Bisogna affrontare le partite con più veemenza e con più voglia di portare a casa qualcosa. Non se se ho messo a disposizione di Zeman una rosa adatta. Mi ci sto interrogando e continuerò a falro con Franco, la società e il mister. Dobbiamo isolare gli errori, se ci sono stati, con onestà. Tutte le scelte fatte, più o meno, sono state condivise col tecnico ed eventualmente è un errore collettivo. Dal quale però ci si salva lavorando e correggendo la rotta».
A dare delle risposte ai tanti perché emersi ieri sera ci ha provato anche Alessandro Florenzi, uno dei pochi a salvarsi ieri sera: «Il verdetto finale è fin troppo chiaro. Abbiamo giocato un primo tempo terribile. Siamo molto amareggiati. Nel secondo tempo siamo entrati con un buono spirito di rivalsa. Purtroppo però non abbiamo giocato bene perché abbiamo messo in pratica solo il 10% di quello che ci chiede il mister. Sapevamo che la partita sarebbe stata difficile, loro sono la squadra da battere, lo stanno dimostrando sul campo». La ricetta per ripartire che propone Florenzi è semplice: «Dobbiamo lavorare di più. La gente di Roma ci chiede questo. Dobbiamo migliorare cercando di mettere in pratica quello che ci chiede il mister».