(A. Serafini) – Atteso, richiesto, invocato, è finalment earrivato. Nel caos generale che sta investendo questo tormentato inizio di stagione giallorosso, James Pallotta sbarca nella capitale per legittimare la sua carica nel vero momento del bisogno. Un’ora dopo che il dg Baldini chiudesse l’ultima domanda di una lunga conferenza stampa, il presidente romanista raggiungeva lo scalo riservato di Ciampino con il solito volo privato da Boston. Giacca, camicia aperta,e il consueto sorriso stampato sulle labbra prima di raggiungere l’auto che lo aspettava conil motore acceso. «Hi, how are you?», il saluto ad Alessandro, tifoso della Lazio e dipendente dello scalo aeroportuale, che puntualmente accoglie il presidente «nemico» in ogni sua tappa romana. Uno scambio di battute tra slang del Massachusetts e romano stretto, che nell’ incomprensione generale termina sempre con un stretta di mano. Prima di andare in albergo, c’è anche il tempo di scambiare due battute: in città sono appena iniziate discussioni e opinioni sui contenuti di Baldini, a cui Pallotta dedica una dichiarazione di stima e affetto senza precedenti. Non c’è neanche il tempo di chiedere un giudizio sulla difficoltà di risultati che sta riscontrando la sua squadra, che il quadrato di difesa si chiude a protezione verso squadra e dirigenti. E l’obbiettivo da mirare rimane sempre lo stesso: «Sono preoccupato più che altro per la pubblicità negativa che sto leggendo sui giornali in questi giorni. Baldini resterà qui per molto tempo, e chi dice che se ne andrà non sa di cosa sta parlando».Preciso e ben informato sulla complicata situazione che si sta vivendo all’interno di Trigoria, il socio americano mette un punto definitivo alla questione: «Lui è la mia guida e finchè ci sarò io a guidare questa società ci sarà anche lui, almeno per i prossimi 10-12 anni. La stampa deve smettere di scrivere tutte queste inesattezze perchè non rispondono alla verità: né io né lui andremo da nessuna parte».
Fare quadrato e ripartire quindi, senza tralasciare tutti gli aspetti esterni (passati ora dai tifosi inevitabilmente in secondo piano) sulla costruzione del nuovo progetto giallorosso. A partire proprio dallo stadio: «In questi giorni abbiamo in programma alcune riunioni per definire questa situazione. Analizzeremo un paio di zone, che rispetto alle altre sono più adatte alla costruzione del nuovo impianto che abbiamo già in mente. Stiamo lavorando sodo in questa direzione». Per il momento Tor di Valle resta in pole, nella classifica di gradimento delle aree vagliate e sottoposte adulteriori verifiche. Non è escluso infatti, che Pallotta possa approfittare della giornata di oggi per effettuare un sopralluogo.
Ieri la cena con Baldini e Baldissoni in un ristorante del centro,oggi,l’arrivo nel quartier generale giallorosso che potrebbe slittare nel pomeriggio, o essere rimandato nella giornata di domani, quando la squadra sarà impegnata nella doppia sedutadiallenamento. La visita proseguirà fino a domenica quando il presidente presiederà all’ Olimpico la cerimonia dell’ Hall ofF ame,un paio d’ore prima del calcio d’inizio con l’Atalanta. Terminato il match di campionato, Pallotta saluterà Roma alla volta di Milano per seguire l’amichevole di basket tra l’Armani e i suoi amati Boston Celtics.