(G. Piacentini) – Quando, il 17 luglio 1994, «Pluto» Aldair alzava la Coppa del mondo conquistata da protagonista a Pasadenas dopo una vittoria ai calci di rigore contro l’Italia, Marquinhos aveva appena due mesi di vita.
Non poteva immaginare, il ragazzo nato a San Paolo e cresciuto nel Corinthians, che diciotto anni dopo avrebbe fatto il suo esordio da titolare con la maglia della Roma proprio sotto gli occhi di un campione che ha fatto la storia non solo della formazione giallorossa ma anche del calcio brasiliano. Oggi Aldair sarà premiato allo stadio Olimpico perché i tifosi romanisti lo hanno eletto nella Hall of Fame di tutti i tempi, e poi assisterà dalla tribuna all’esordio di quello che in Brasile viene considerato come uno dei giovani difensori centrali più forti. Sempre che Zeman, che per tutta la settimana in allenamento lo ha provato nella formazione titolare al posto di Nicolas Burdisso, non cambi idea all’ultimo momento. Marquinhos è in rampa di lancio da un po’ di tempo e nonostante abbia nelle gambe solo 73 minuti di serie A – frutto di due spezzoni di partita contro il Bologna e la Juventus – giocati in un ruolo, quello del terzino destro, non suo, sono in molti quelli dentro Trigoria pronti a scommettere su di lui. Compreso Zeman, che domani dovrebbe preferirlo a Nicolas Burdisso, il «terzo capitano» della squadra e uno dei leader dello spogliatoio.
Oltre a Burdisso, però, potrebbe esserci un altro escluso eccellente in attacco. I pochi minuti giocati a Torino, dove si è procurato il calcio di rigore, hanno rilanciato le quotazioni di Mattia Destro. L’attacco pesante – quello visto a Milano contro l’Inter – non ha però convinto fino in fondo Zeman, che dopo aver provato per tutta la settimana l’ex giocatore del Siena al centro di un tridente completato da Lamela e Totti, ieri lo ha schierato sulla sinistra al posto del capitano. Non è escluso, quindi, che Zeman possa decidere di rinunciare proprio a Francesco Totti. In difesa ci sarà sulla destra il rientro di Piris mentre in mezzo al campo sono in tre (Tachtsidis, Bradley e Perrotta) a lottare per una maglia.