(A. Pugliese) – Stavolta non sarà chiamato a sostituirlo, Piris se lo troverà direttamente alla sua destra. E se dovesse andar bene, chissà che non sia anche la prima di una lunga serie di altre volte. Del resto, da Trigoria dicono che sia già pronto per giocare titolare e dopo i due «assaggi» con Bologna e Juventus, oggi sembra arrivato davvero il momento giusto. Marcos Aoás Corrêa, per tutti solo Marquinhos, sarà la grande sorpresa di Roma-Atalanta, anche se poi tanto sorpresa non è.
PROMOSSO Che Zeman, gli avesse messo gli occhi addosso da un po’ era chiaro e lo ha dimostrato facendolo giocare con Bologna e Juve (dove è entrato per Balzaretti, con Piris appollaiato in panchina fino alla fine). Ieri, poi, è arrivata la conferma (indiretta) anche in conferenza stampa, quando il boemo ha pubblicamente ufficializzato i problemi tattici di Nicolas Burdisso. «In più Marquinhos ha più scatto e capacità di recupero rispetto a Burdisso e Castan», ha aggiunto poi. Promuovendo, di fatto, il baby brasiliano al centro della difesa. «Del resto è più facile lavorare con i giocatori giovani», ha chiuso il tecnico della Roma. Concetto che aveva già espresso prima della sfida alla Sampdoria, quando parlando di «prove di difesa alta» disse: «Insegnarla a uno giovane è più semplice rispetto ad uno che ha giocato in modo diverso per dieci anni». Marquinhos in coppia con Castan, dunque, per cercare di arginare il Tanque argentino Denis.
SAMBA VERDEORO E se Taddei avesse conservato il posto di titolare, la difesa avrebbe avuto 3/4 made in Brasil, proprio come ai tempi della prima Roma zemaniana, quando il boemo si affidava a destra a Cafu ed al centro ad Aldair e Zago (con Candela, a sinistra, che completava il quartetto arretrato). «Marquinhos non lo conosco, non l’ho mai visto giocare — dice lo stesso Aldair, ieri ospite a Trigoria per la Hall of Fame giallorossa — A Castan, invece, sta succedendo esattamente il contrario di quanto successe a me: lui è partito bene e si è guadagnato anche la prima convocazione con il Brasile. Io i primi sei mesi fui in difficoltà, ero abituato ad un altro calcio, alla marcatura ad uomo invece che alla zona. Poi andò tutto bene per ben 13 anni». Castan, in realtà, la zona la faceva già al Corinthians, lo scorso anno. «Già ma la difesa era più protetta. Zeman non mi sembra sia cambiato molto dai miei tempi, anche se allora la squadra giocava e pressava più alta». Ecco, esattamente quello che vuole Zeman ed uno dei motivi per cui ha deciso di puntare forte su Marquinhos. In attesa, poi, dell’altro brasiliano, Dodò, che dovrebbe essere a disposizione per Genoa-Roma. «Dodò era già del Milan, me lo ha rivelato il d.s. del Bahia — chiude Aldair —. I rossoneri si sono chiamati fuori dopo l’infortunio e la Roma che è stata brava a prenderlo. In Brasile se ne parlava molto bene». Speriamo che se ne parli bene ancora, anche qui in Italia.