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IL ROMANISTA Pallotta: “Titolo in 5 anni”

James Pallotta

(D. Galli) – «Io sono solo un custode, la Roma siete voi». Parola di presidente. La Roma sono gli undici atleti della Hall of fame, quelli che la storia della Roma l’hanno fatta, che hanno conquistato il cuore e i voti dei tifosi e che per questo – i cancelli dell’Olimpico apriranno oggi alle 10.15 – raccoglieranno l’ovazione dei quarantamila previsti per Roma-Atalanta (in Sud è tutto esaurito, in Nord quasi, restano Distinti famiglie e tribune, biglietti in vendita anche stamattina). Tra loro ci sarà anche James Pallotta. Il presidente. Anzi, come ha detto lui stesso, il custode. La Roma di ieri è argomento attuale, se ne parla sui social network come nei bar. Ma questa società, che non dimentica il passato, bada pure al futuro.

Pallotta ha confermato a Sky Sport quali sono le ambizioni del club: «Voglio vincere il titolo con la Roma entro cinque anni, come fatto già con i Boston Celtics. Questo è successo perché abbiamo tirato su un’organizzazione eccellente. Stiamo lavorando per applicare il nostro know-how, che ha avuto successo in giro per il mondo, anche al calcio. Con la Roma vogliamo fare la stessa cosa e riportarla al livello che le compete. Abbiamo scelto le persone giuste, Baldini, Sabatini e Fenucci e un buon gruppo di tecnici. Vogliamo costruire una squadra che rimanga al vertice per i prossimi vent’anni. Hall of fame? Domani (oggi, ndr) sarà una giornata incredibile, i tifosi si godranno questa mattinata bellissima, da tanto aspettiamo questo momento. Poi andremo a Milano a vedere i Celtics, che si allenano qui da una settimana. Hanno un posto speciale nel mio cuore, da piccolo vivevo a un solo isolato dallo stadio. Facevamo le collette con gli amici per un biglietto, poi entrava solo uno e gli altri passavano da un’altra entrata. Così le guardie ne fermavano solo uno e gli altri entravano. Ora per fortuna posso entrare dalla porta principale».

Se da una parte c’è il custode, dall’altra c’è il Divino. Falcao è tornato ieri a Trigoria ed è sempre un bel vedere per chi è della Roma. Il 5 per eccellenza ha pranzato assieme a Rocca, Pruzzo, Aldair, Conti, Losi e alla figlie di Amadei e Bernardini. Campioni, bandiere, miti. Nel caso dell’ala mundial, ma tricolore de ppiù, anche mentori per i migliori talenti del calcio italiano, perché di Bruno ce n’era uno quando giocava e sempre uno ne è rimasto. Fanno parte della rosa eletta.

A loro si è rivolto così Pallotta: «Oggi e soprattutto domani è un giorno che aspettiamo da tanto tempo e forse doveva avvenire prima. Ma siamo felici che possa avvenire ora che io e i miei soci siamo qui. Questa è la vostra squadra, il vostro team, Roma è ognuno di voi. Vi auguro di passare tanto tempo con la Roma». Ma la Hall of fame non è solo un appuntamento con la storia. È anche, o forse soprattutto, un modo per ridurre ulteriormente la distanza tra il club e i suoi tifosi. Ecco perché la Roma ci tiene tanto. Ecco perché ieri l’ad Mark Pannes ha rinnovato l’invito ai romanisti a venire all’Olimpico: «Le leggende dell’As Roma arrivano a Trigoria – ha twittatoil numero 2 della società – Baldini dà il benvenuto a Falcao e Pruzzo. Unitevi a noi domani allo Stadio Olimpico a partire dalle ore 10.15». Ai primi cinquemila che entreranno – ecco la sorpresa studiata dalla Roma – sarà regalata una maglietta celebrativa, con la speranza che a celebrare la giornata ci pensi anche l’altra Roma. Quella che la fama deve ancora sudarsela. Magari iniziando oggi a farsi perdonare l’1-4 di Torino. Chi invece non si deve far perdonare nulla, perché con questa maglia ha sempre dato tutto, è Franco Tancredi. Intervistato da alcuni siti (romanews.eu, laroma24.it, forzaroma.info) prima di recarsi a cena a Palazzo Colonna, ospite della Roma, ha lasciato parlare il cuore. Un cuore romanista. «Ho fatto parte di una Roma – ha detto – costruita magistralmente dal presidente Viola, plasmata da un grande maestro come Liedholm con due grandi amici come Di Bartolomei e Maldera. Lo dedico a loro (il riconoscimento come portiere della Hall of fame, ndr) che non ci sono più. E sono orgoglioso di aver fatto parte di quella Roma. Voglio parlare solo di questo premio, perché nella mia vita ne ho ricevuti pochi. Dico grazie ai tifosi che mi hanno votato e li ringrazio con un abbraccio unico». L’abbraccio sarà ricambiato oggi.

 

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