(Corriere dello Sport) – E’ tornato in Brasile, a Vitoria, una città-isola dove molti italiani sarebbero felici di vivere. Laggiù, a 46 anni,Aldair si è messo a fare l’agente di calciatori. E proprio grazie alla nuova attività ha scoperto un interessante retroscena di mercato: «Dodò era stato praticamente preso dal Milan. Solo che poi si è infortunato e il Milan ha rinunciato. Credo sia stata brava la Roma a inserirsi: da noi parlano molto bene di questo ragazzo. Diventerà un giocatore importante».
In questi giorni Aldair è a Roma. Ieri era a Trigoria, oggi sarà festeggiato all’Olimpico come uno degli undici titolari nella formazione della Hall of Fame.
Ma c’è un altro come lei in Brasile?
«Non lo so. Se ne dicono tante. Anni fa nominavano Juan, poi Thiago Silva. Ora sento parlare di Dedè del Vasco, che è molto bravo. Ma sono valutazioni difficili».
E di Castan cosa pensa?
«Forte. Lo capisco: anche io nella Roma ho avuto difficoltà nei primi sei mesi. Nel Corinthians lui giocava in una difesa più coperta, quindi fatica con il calcio di Zeman. Ma mi pare si stia integrando bene».
Che vita è per un difensore con Zeman? Lei l’ha avuto come tecnico per due anni.
«Non è semplice. Ma vedo che il suo sistema di gioco è più accorto rispetto a quando c’ero io. Credo sia meglio per la Roma».
Il dilemma è: si può vincere andando sempre all’attacco?
«Secondo me sì, anche se in Italia ci sono squadre superiori alla Roma. Se i giocatori seguono Zeman, mettono sempre la giusta intensità negli allenamenti, tutto è possibile».