(A. Santoni) – Un personaggio, secondo Buffon. Magari un istrione, per dirla con Shahnour Vaghinagh Aznavourian, ovvero Charles Aznavour, sangue armeno, voce del mondo. Di sicuro Zdenek Zeman, ‘che di lui stiamo parlando, stasera si guarderà in tv Armenia-Italia, che ha dentro di sé tutta una serie di partite dentro la partita. Una di queste riguarda proprio lui. Meglio, lui tra di loro, sempre restando alla suggestione precedente: lui tra De Rossi e Osvaldo, due dei tre reprobi (con Burdisso) mandati in panchina punitiva contro l’Atalanta domenica scorsa.
Bene, a cinque giorni dal “pasticciaccio” di viale dei Gladiatori (indirizzo dell’Olimpico) stasera Prandelli come ampiamente previsto si affiderà ai due giallorossi (gli altri due, Balzaretti e Destro saranno in panchina) per dare un’accelerata alla qualificazione verso Brasile 2014. Ma queste scelte assumono un valore particolare. Partiamo da Daniele, ieri sorridente all’uscita dello stadio Hrazdan. Come spesso accade nelle intriganti meccaniche del calcio, non poteva esserci partita più simbolica per De Rossi, in un momento in cui tutto intorno a lui viene messo in discussione, mentre, leste, riprendono le voci su una sua possibile partenza a gennaio (vedere il sito del Mirror che ieri parlava di un Chelsea nuovamente alla carica per strapparlo alla Roma tra cento giorni).