(Massimo Mauro) – A volte, finita la partita, quando davanti le telecamere di Sky comincia la passarelle dei tecnici, ho la sensazione di trovarmi di fronte a degli ultrase non ad allenatori di serie A. Chi dedica vittoria alla curva, (Stramaccioni), chi ha sempre qualcosa da ridire con gli arbitri (Allegri), chi si lamenta per i troppi impegni (Mazzarri) e chi non perde occasione per polemizzare con qualcuno (Zeman). Più che un dopo partita, dove si dovrebbero analizzare con i veri protagonisti, i responsabili di vittorie e sconfitte, la gara appena finita, sembra di essere al Bar dello Sport.
E’ la nuova genenerazione degli allenatori italiani, attenta più all’audience e al consenso dei tifosi, che non a cercare di spiegare scelte tecniche giuste o sbagliate. Sono professionisti cresciuti davanti alle telecamere che conoscono bene i meccanismi della tv e gli effetti che produce. Al tifoso meglio non far sapere che la sua squadra ha perso per un movimento sbagliato, una scelta che non ha funzionato o per un giocatore che non ha rispettato le consegne: meglio scaricare tutto su arbitri o fattori esterni.
C’eravamo illusi che l’arrivo dei giovani in panchina avrebbe portato una ventata di novità anche nella comunicazione, che sarebbe stato possibile instaurare un rapporto diverso. Volevamo passare dalle dichiarazioni estremamente misurate e spesso banali dei tecnici del passato, dal tutto bene di Capello, ai gatti nel sacco di Trapattoni, alla possibilità di capire il perchè di un risultato. Senza cercare polemiche ma solo capire. Ci sarebbe piaciuto sentire un allenatore dire . “Ho perso la partita , vi spiego dove ho sbagliato…”, oppure “Ecco come ho vinto a partita e come ho sorpreso il mio collega…”.
Cosa ci sarrebbe di strano? Verrebbe forse intaccata la professionalità degli allenatori? Aiuterebbe invece a capire meglio cosa succede in campo, i tifosi avrebbero una lettura giusta della partita e forse finalmente finirebbero becere e pericolose polemiche.
Vorremmo più allenatori e meno ultrà.