Qualificazioni mondiali: Mkhitaryan replica al rigore di Pirlo, nella ripresa Buffon salva gli azzurri, poi i due romanisti, esclusi da Zeman nell’ultimo turno di campionato, firmano il successo.
L’Italia vince a Yerevan, battendo l’Armenia 3-1. Gol di Pirlo su rigore, De Rossi e Osvaldo, che rendono inutile il centro di Mkhitaryan. Il risultato pieno arriva, e i punti in classifica nel girone B di qualificazione a Brasile 2014 diventano 7 in tre partite: bastano per essere da soli al comando dopo il pari della Bulgaria con la Danimarca (ma la Repubblica Ceca a quota 4 ha una gara in meno). Tuttavia, le titubanze mostrate contro Bulgaria e Malta non sono state del tutto cancellate. Certo, il centrocampo azzurro, che non a caso ha tre elementi candidati al Pallone d’Oro (c’è anche Marchisio) ha fatto la differenza, con le prestazioni decisive di Pirlo, uscito tra gli applausi, e De Rossi, i veteranissimi, che hanno messo la firma in tutte le reti. Ma davanti l’Italia ha stentato, con Osvaldo che ha segnato, ma non è stato brillante, e Giovinco che ha fallito un’occasione per scalare gerarchie. E pure dietro la Nazionale ha concesso tanto, troppo, ad un avversario che aveva comunque in avanti i suoi elementi migliori.
PARTENZA AZZURRA— L’Italia parte fortissimo. Prandelli non bluffava quando diceva che gli Azzurri avevano un piglio diverso, rispetto alle ultime uscite. Partono con la voglia matta di dimostrare la differenza di qualità in campo, evidente dalla lettura delle formazioni. Osvaldo prova la girata, centrale. Pirlo prova il pezzo forte, la punizione dal limite: bella parata di Berezovski. Montolivo sbaglia la rifinitura con Marchisio solo a centro area. Insomma, le premesse del vantaggio ci sono tutte. Arriva su rigore: fallo di mano di Mkoyan sul tocco ravvicinato di Montolivo. Su rigore segna Pirlo. E’ l’11° gol in Nazionale del regista, proprio all’11’.
L’ITALIA RALLENTA — La Nazionale commette però l’errore di rallentare. E non sfruttare i buchi difensivi di un’Armenia che gioca con la difesa altissima, lasciando spazi enormi agli inserimenti da dietro senza palla. La partita si stabilizza. E l’Armenia pareggia. Mkhitaryan, che da queste parti forse con troppa audacia paragonano a Kakà, ma che è comunque un bel giocatore, salta il velocità Barzagli e poi indovina il sinistro angolato che non lascia scampo a Buffon. Il trequartista dello Shakhtar Donetsk, che contro la Juve era rimasto a secco, trova dunque l’1-1. Che scatena i fuochi d’artificio, e non è un modo di dire: parte lo spettacolo pirotecnico, allo stadio Hrazdan. C’era però fallo a inizio azione, testata di Manoyan su Maggio, che avrebbe dovuto inficiare l’1-1.
L’ITALIA SBANDA — Accusa il colpo. Si disunisce. Diventa “lunga” in campo, e va in affanno sulle percussioni armene, estemporanee ma spinte dal pubblico festante. All’intervallo è 1-1. L’Italia non ha saputo dare seguito ad un avvio gara carico di promesse e grazie al quale aveva trovato l’1-0, non riuscendo ad amministrare il vantaggio, come a Sofia sul 2-1.
PRANDELLI CAMBIA — Buffon è provvidenziale su Manoyan, a inizio ripresa, ma la difesa azzurra trema, con Bonucci in difficoltà. Prandelli cambia: fuori Giovinco, poco incisivo, dentro El Shaarawy.
DE ROSSI GOL — Il romanista con un colpo di testa violento mette dentro un cross di Pirlo dalla destra. Dodicesimo gol azzurro, miglior marcatore tra i convocati, per il giallorosso, che era reduce dalla panchina con l’Atalanta e le relative accuse di Zeman di pensare più a se stesso che alla squadra. El Shaarawy sfiora il tris. Ma non è ancora fatta: Bonucci si fa rubare palla al limite dell’area, Maggio salva su Movsisyan, a porta spalancata. Come un gol. Che arriva invece per l’Italia: coproduzione romanista: punizione di De Rossi, Osvaldo (anche lui fuori nell’ultima giornata di campionato) di testa trova il 3-1. Missione compiuta, l’Italia vince nella fredda Yerevan. Facendo un passettino avanti rispetto alla trasferta di Sofia.
Fonte: Gazzetta.it