(D. Giannini) –Il gol, bello, a cucchiaio, e poi un altro scatto per abbracciare i preparatori giallorossi. Una corsa liberatoria, un gesto sentito.Perché anche se arrivato in allenamento, per giunta senza tutti i nazionali, per Dodò significa tanto. Può essere il simbolo dell’uscita dal tunnel. Che non tanto tempo fa sembrava senza fine. Un calvario iniziato esattamente 11 mesi fa. Era il 16 novembre (il giorno dopo il crac di Burdisso) di fronte c’era l’Internacional di Porto Alegre. Lui, 19 anni e un futuro da predestinato, scatta per l’ennesima volta sulla fascia sinistra con quella falcata rotonda e irresistibile che i romanisti hanno finora potuto vedere solo su Internet e in quei 7 minuti contro l’Aris.
Sombrero a un avversario, e ingresso in area. Dodò fa appena in tempo a vedere la gamba tesa dell’avversario diretta verso di lui e ad accennare una rotazione per evitare l’impatto. La sua gamba resta lì, sotto i tacchetti dell’avversario. Un intervento killer, i legamenti del ginocchio saltano. Quando in estate arriva alla Roma il peggio è alle spalle, ma per rivedere la luce manca ancora parecchio. Il momento più duro per lui non è tanto nel ritiro di Riscone quando, pur allenandosi da solo, poteva farsi forza con l’entusiasmo della novità. Più difficile è accettare di dover stare a parte a 20 anni a Boston e in tutta la tournée americana e poi ancora dopo. Vedere i compagni di gioco e poterli solo guardare. Da qualche giorno però il ginocchio non da più i problemi di prima e il brasiliano è tornato in gruppo. Ieri, nel secondo giorno settimanale di allenamenti è arrivato anche il gol. Una liberazione. E la cosa bella è che pare essere solo il preludio alla convocazione per la trasferta di Genova. Che ad oggi è più che probabile.
E, se le cose a Marassi si dovessero mettere in un certo modo, non è escluso che Zeman possa regalargli anche qualche minuto in campo.I tifosi lo aspettano. Innamorati delle sue cavalcate viste su Youtube e da quel mini spezzone nella presentazione all’Olimpico del 19 agosto. Ieri in tanti hanno commentato la sua foto in allenamento pubblicata su Facebook dalla Roma: «Bolivar gli ha fatto un entrata da assassino. Qualsiasi giocatore avrebbe chiuso la carriera… Lui si sta riprendendo e ha doti fenomenali» dice Daniele. E poi tanti incoraggiamenti: «Daje cucciolo» dice Carla. «Daje ricciolo’» gli fa eco Emiliano.
Insomma c’è un’attesa enorme per il giocatore che potrebbe risolvere i problemi in difesa. Perché se Dodò si prendesse la fascia sinistra, Balzaretti potrebbe essere spostato sulla destra dove sia Piris sia Taddei non hanno ancora convinto. Oggi di nuovo tutti in campo, ma nel pomeriggio, quando saranno già tornati i nazionali. Da domani si spingerà sull’acceleratore con una doppia seduta, replicata anche venerdì. Sabato la partenza per Genova. Dove si dovrebbe vedere una Roma con Stekelenburg in porta, Piris, Marquinhos, Castan e Balzaretti in difesa. Qualche dubbio in più a centrocampo e in attacco dove Zeman ha abbondanza e dovrà scegliere chi far giocare.