L’ex arbitro Massimo De Santis ha commentato così la condanna della Corte dei Conti a risarcire la Figc di 500mila euro per il danno d’immagine procuratole e tra le altre cose ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito a Zdenek Zeman e la presunta gara combinata tra Lecce e Parma:
“Zeman, interrogato dai Carabinieri dopo Lecce – Parma, disse ai pm di Napoli di lasciare perdere l’arbitro. Zeman disse di essere schifato dai propri giocatori. La gara termina 3-3 senza neanche un rigore”.
Sulla condanna:
“E’ stata autonomamente la Corte dei Conti a chiedere il risarcimento, non la FIGC, uno dei componenti della Corte dei Conti è uno di quelli che già mi ha condannato nel 2006. Come è possibile?”.
Poi su Moggi:
“Non ho mai parlato con Moggi. Non lo dico io ma la storia. Anche dopo le intercettazioni illegali fatte dall’Inter. Anzi, ero l’unico arbitro che Moggi non voleva. Mi viene imputata una scheda svizzera in un periodo in cui arbitro due gare della Juventus che perde con Inter e Palermo. Ho però portato dei documenti che smentiscono questa cosa: non avevo una scheda svizzera. In quegli anni la Juve era la squadra più forte, c’è poco da dire, le telefonate nelle quali Moggi mi attacca sono state nascoste dai procuratori”.
Sulla chiamata con Meani:
“Mi hanno chiesto di non ammonire Nesta ma poi in Fiorentina – Milan non ho guardato in faccia a nessuno. C’è un’intercettazione tra Collina, Meani e Galliani con dichiarazioni molto più gravi di quelle ascoltate nell’intercettazione tra me e Meani. L’intercettazione tra me e Meani sono stato io a produrla. Nel 2002 la FIGC disse che dovevamo frequentare maggiormente le società ed i dirigenti. Alla fine si creano dei rapporti, è inevitabile. Dopo il 2006 e lo scandalo la FIGC dice che non devono esserci contatti tra arbitri e dirigenti, prima questo vincolo non c’era”.