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IL MESSAGGERO Roma, colpo mal Destro

Mattia Destro

(S. Carina) – Se il rebus a centrocampo sarà risolto in extremis, almeno in attacco i dubbi sembrano in gran parte esser stati fugati. E non perché Zeman abbia deciso in anticipo ma poiché unrisentimento muscolare ha costretto Destro ad alzare bandiera bianca poco prima della fine dell’allenamento. L’ex senese è uscito dal campo scuotendo la testa. Dai primi controlli non dovrebbe trattarsi di uno stiramento ma di un semplice risentimento muscolare al polpaccio destro. È chiaro che a 48 ore dalla gara l’attaccante è in serio dubbio. Lo staff medico giallorosso non ha perso comunque le speranze di recuperarlo e lo sottoporrà in mattinata a degli esami strumentali per valutare con certezza la diagnosi. Solo in seguito, di concerto con il tecnico, verrà presa una decisione.

Non è un momento felice per il centravanti che continua a vivere con disagio l’astinenza dal gol. Aveva promesso che si sarebbe tagliato la barba fosse andato in rete contro la Juventus, ci è andato vicino colpendo la traversa nell’ultima partita di campionato prima della sosta contro l’Atalanta. Domani sperava di giocare dal primo minuto consapevole che Marassi poteva essere lo stadio giusto per sbloccarsi: proprio a Genova, infatti, segnò al debutto in serie A (tra l’altro dopo appena 6 minuti) il primo gol nella massima serie. E anche nella passata stagione (22 aprile) in una gara (Genoa-Siena) che purtroppo rimarrà indelebile nei ricordi per quanto accaduto sugli spalti (con la richiesta ai calciatori del Genoa da parte di un gruppo di ultras rossoblù di togliersi la maglia) aveva trovato ancora una volta la via della rete.

Gioco forza, se darà forfait, il tridente è pronto: Totti a sinistra, Osvaldo al centro e Lamela a destra. I tre vivono momenti differenti. Il capitano giallorosso ha risolto senza problemi il risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra che lo aveva colpito ad inizio settimana. Genova gli evoca bei ricordi, anche se quasi sempre con la Sampdoria: da quel 18 dicembre 2005 quando giocò e segnò per la prima volta (con Spalletti) nel ruolo di prima punta alla standing ovation che Marassi (novembre 2006) gli tributò per uno dei gol più belli della sua carriera: cross di Cassetti e tiro al volo di sinistro da posizione impossibile. C’è poi Osvaldo, di ritorno dall’esperienza con la Nazionale azzurra. Luci (il gol all’Armenia) e ombre (l’espulsione per una gomitata rifilata al danese Stockolm) per l’attaccante che nonostante il mal di schiena che ieri lo ha costretto a svolgere lavoro fisioterapico, contro il Genoa sarà regolarmente al suo posto. Ha voglia di rivincita, soprattutto dopo le parole di Zeman per le quali ha già risposto nei giorni scorsi: «Un chiarimento? No, non c’è niente da chiarire. Un po’ mi è dispiaciuto sentire le parole del mister, perché mi si può dire tutto tranne che non mi impegno. Per il resto penso che sia il campo a parlare». Ed è quello che sta facendo Lamela. L’argentino continua a lavorare in silenzio, conscio che il rapporto con Zeman – dopo un inizio a dir poco difficile – sta migliorando. E a braccetto, anche le sue prestazioni.

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