(M. Calabresi) – Stringendo la mano a Marcos Cafu, che a Roma non hanno mai chiamato Marcos ma sempre Pendolino, Marcos Aoas Correa, che non chiamano mai Marcos ma sempre Marquinhos, ha conosciuto un mito, non a caso entrato nella Hall of Fame. Un po’ ingrassato, ma con quel sorriso che contagia e quell’ottimismo che alla Roma serve come il pane: «Date tempo a Zeman, vi farà divertire». Marquinhos conosce la storia e sulla foto postata su twitter aggiunge: «Il nostro grande capitano». Il suo profilo, così come quelli di Leandro Castan e Dodò, è inondato di commenti di incitamento. Persino Dodò, che qualche genio del web ha accostato a Ninetto Davoli, riscuote solo pareri positivi: lo aspettano tutti e già oggi dovrebbe essere convocato per la prima volta. Agli altri due, invece, toccherà interrompere la maledizione di Marassi.
Burdisso si blocca L’argentino ieri pomeriggio si è fermato per un dolore alla schiena e Zeman ora ha una ragione in più per scegliere la coppia brasiliana. Che contro l’Atalanta è riuscita nell’impresa di non subire gol, evento mai accaduto, Cagliari a parte. In casa del Genoa, invece, c’è da tamponare una ferita profonda: 12 reti incassate nelle ultime quattro partite, tutte perse, compreso il 4-3 che due stagioni fa portò Ranieri alle dimissioni.
Convincenti Se in attacco Zeman rischia di dover fare la conta degli assenti, in difesa saranno scelte consapevoli. E così, in mezzo, si ritroveranno i due acquisti che, a parte Florenzi che romanista lo era già, hanno convinto di più. Ma se per Marquinhos, contro Immobile e Borriello e fuori casa, sarà il primo vero esame dopo le prime interrogazioni passate brillantemente, Castan ha già affrontato — con più luci che ombre— quelli contro Inter e Juventus, e in settimana ha pure esordito nella Seleçao. Per arrivare a Cafu, Castan ha una vita davanti e tanto da sgobbare: alla Roma, intanto, basterebbe vedergli il suo sorriso stampato domani sera.