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Edin Dzeko è un grande attaccante, ma ogni tanto ha bisogno di essere scosso. Di Francesco lo fa a volte anche durante le partite. A Benevento per esempio gli ha urlato spesso: «Edin, sveglia!», eppure il bosniaco ha realizzato due gol, colpito due pali, propiziato due autoreti. Dopo la partita contro

Per Di Francesco il turnover non è soltanto una risorsa ma una necessità. E così, aspettando i terzini Karsdorp ed Emerson che sono fermi ma a presto diventeranno alternative valide per i titolari di adesso, la Roma ha già alternato 21 giocatori in 4 partite di campionato. Se ci limitiamo alle

(F.Ferrazza) – Quattro delle cinque partite fin qui disputate dalla Roma, Champions compresa, sono finite con la porta inviolata. E chissà in quanti erano davvero pronti a puntare su un Alisson subito così decisivo, stretti dal timore che il dopo-Szczesny sarebbe stato più traumatico. Solamente con l’Inter i giallorossi hanno

Nessuno, nella Roma, ha giocato quanto lui in questo inizio di stagione: 360 minuti su 360 in campionato (come Alisson e Dzeko), 90 su 90 in Champions League, 180 su 180 nelle qualificazioni mondiali con la nazionale della Serbia. Il tutto condito con 3 gol (con la Roma nella prima

Alisson Ramses Becker, Aleksandar Kolarov ed Edin Dzeko sono gli intoccabili di inizio stagione. Dei 21 giocatori impiegati finora da Eusebio Di Francesco infatti, il portiere, il difensore e l’attaccante sono gli unici ad essere sempre stati impiegati da titolari, con la variabile ulteriore rappresentata dal fatto che Alisson e

Aspettando Godot, aspettando pure Patrik Schick: l’autunno sarà iniziato già da un bel po’ quando l’attaccante potrà tornare a pieno ritmo da Di Francesco. «Mi sento bene», diceva lui ieri sera a Villa Stuart, dopo aver effettuato gli esami. Parole di circostanza, l’entità della lesione al retto femorale della gamba

(F.Balzani) – Gli mancherà pure Salah, magari Nainggolan non è più così vicino e presente. Ma di certo gli “amici” ad Edin Dzeko non mancano. Il bomber bosniaco ha segnato 5 gol nelle prime quattro giornate di campionato giocate dalla Roma. Meglio aveva fatto solo nel 2011 col City (6

(U.Trani) – La crescita c’è e bisogna prenderne atto, a prescindere dall’avversario di turno. Perché se gli esami, dall’esito scontato, contro il Verona e il Benevento, rispettivamente terzultimo e ultimo in serie A, ancora non bastano per valutare la competitività della rosa e il lavoro del nuovo allenatore, di sicuro la

(E.Menghi) – Benedetto numero 9. Da quando è sulle spalle di Dzeko, la maledizione del centravanti ha lasciato in pace Trigoria, che dai tempi di Montella e Batistuta (l’argentino sulla maglia aveva in realtà il 18) non aveva un bomber di razza. Un trascinatore. Edin ha impiegato il primo anno per