(F.Ferrazza) – Finisce tra gli applausi dei circa quarantamila presenti all’Olimpico, che raccolgono come fosse un successo lo 0-0 contro l’Atletico Madrid. La Roma soffre, aggrappandosi alle parate decisive di Alisson, e strappando un pareggio che leva un po’ di paure per il futuro. «Un buon risultato contro una squadra
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La resistenza del gruppo di Di Francesco. Alisson è più feroce del “cholismo”
(F.Bocca) – E’ finita come una vittoria, quasi. Con lo stadio in tripudio per uno 0-0 strappato alla disperata, ma soprattutto festeggiando il pericolo scampato. La Roma è rientrata in Champions mandando a sbattere il feroce Atletico sul suo muro difensivo, in verità non sempre perfetto e insormontabile, ma comunque
Simeone: «Noi bravi. Il pari? Giusto così, il calcio è sostanza»
«Risultato stretto? No, non direi. Evidentemente è quello che ci siamo meritati, perché nel calcio non conta l’estetica ma la sostanza e quindi i gol. Quello ci è mancato, anche se abbiamo fatto una grande partita, questo sì» è l'analisi del "Cholo" Simeone a fine gara. Simeone, così, continua a mantenere
Pallotta e Dzeko a Di Francesco: «No, così non va»
"Totti sì, mi manca, ma mi manca anche Salah, che mi giocava vicino – dice Dzeko a fine match -. Come mi manca Nainggolan, che prima mi giocava più vicino. Ora, con questo sistema di gioco sono tutti più lontani. Dobbiamo avere pazienza, per crescere tutti insieme". "Per 55-60 minuti abbiamo fatto
Mani di Vietto: era rigore su Perotti! E su Kolarov no
Una sola svista, ma decisiva della squadra arbitrale serba all’Olimpico. Manca infatti un rigore alla Roma: al 22’ del primo tempo Perotticrossa dalla sinistra a giro, Vietto si oppone allargando il braccio proprio sulla riga dell’area, ma Mazic non fischia. Il penalty ci stava, perché al di là della volontarietà,
Da portiere tormentato a salvatore della patria: «Ho saputo aspettare…»
La curva Sud ha dedicato un coro speciale a fine partita proprio al portiere brasiliano, su quelle note per tanti anni dedicate ad Aldair, connazionale di Alisson. Dopo tanti dubbi e critiche, contano i numeri: noveparatenove, così, tutto attaccato come attaccata è rimasta la Roma alla partita. Nessuno, in questo martedì che
Un gruppo tosto che ha imparato l’arte del sacrificio
(M.Ferretti) – Esordio complicato. Debutto difficile. Impatto duro. Quante ne abbiamo dette, lette e scritte prima della partita contro l’Atletico? Un marea. E tutte reali, concrete, credibili. Perché, si sottolineava alla vigilia, l’avversario della squadra di Eusebio Di Francesco è di un altro livello, specie in campo internazionale. Ci sono i
Radja, il vecchio ruolo non scalfisce la “garra”
(A.Angeloni) – Chiude la partita con una fasciatura rigida sul polpaccio destro. E Di Francesco prega che non sia nulla di particolarmente serio, ma forse non lo sarà, oggi ne sapremo di più. Conta per ora quel che riferisce il diretto interessato, Radja Nainggolan: «E’ solo un affaticamento, tutto a posto».
Roma, un pari che vale
(T.Carmellini) – La Roma va, compie il primo passetto nell’Europa che conta,ma mostra tutti i limiti di una squadra ancora in via di costruzione. La differenza con l’Atletico Madrid (negli ultimi quattro anni due finali perse, una semifinale e un quarto di finale: tutti contro il Real) c’è e si vede,
Dzeko: “Sono troppo solo”
Primavera ko davanti a Totti e Conti
(F.Schito) – Esordio amaro per la Primavera di De Rossi nella prima giornata del Gruppo C di Youth League contro l‘Atletico Madrid. Dopo un primo tempo di studio, i «colchoneros» sono passati in vantaggio nella ripresa con Navarro e Salido. Davanti agli occhi della dirigenza, con Totti e Bruno Conti in
Alisson salva la Roma. Giallorossi alle corde: contro l’Atletico soffrono ma reggono
Sopravvissuta, quasi miracolata. Sull’orlo del precipizio, a penzoloni nel vuoto, la Roma si è aggrappata ai guantoni del suo portiere, Alisson, protagonista assoluto della notte dell’Olimpico. C’è stata fortuna: gli spagnoli hanno colpito due pali con Saul e il bilancio dei tiri in porta provoca imbarazzo, 13 a uno per
Roma, un punto d’oro
Roma, punto di partenza
La frecciata di Edin: “Mi manca Salah e Nainggolan è troppo lontano”
(G. Lengua) - Il punto è di prestigio, ma non piace alla squadra. Forse perché troppo sofferto e ottenuto lasciando eccessive chance a una formazione che, comunque, vanta un’esperienza internazionale di altissimo livello. A fare polemica questa volta non è né il pubblico né l’ambiente, ma i calciatori che sono scesi