(L.Valdiserri) - Tre vittorie, nove punti, undici gol segnati e un figlio. La settimana di Massimiliano Allegri, mescolando impropriamente lavoro e vita privata, non poteva dare risultati più felici. Il Milan batte la Roma, alla terza sconfitta nelle ultime quattro giornate di campionato, e si rilancia completamente in classifica. Nel campionato scorso
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LA REPUBBLICA. Luis Enrique: “Milan troppo forte”. Baldini: “Squadra un po’ bambina”
(F.Ferrazza) - La sconfitta con il Milan è racchiusa da Luis Enrique in una frase. «Non ho mai avuto la sensazione di poterli battere, ho visto troppa differenza in campo». Un 3-2 senza troppo diritto di replica, quindi, la Roma alza le mani impotente. «Abbiamo fatto tiri in porta, più di loro — continua
CORRIERE DELLO SPORT. Cassano, brivido Olimpico
(A.Polverosi) Doveva giocare poco. Perchè Ibrahimovic, Pato e Robinho arrivavano prima di lui; perchè anche Inzaghi, in Champions League, avrebbe fatto più comodo; perchè era rotondo, appesantito e fuori forma. Poi è arrivata una partita a casa sua, Italia-Spagna del 10 agosto a Bari, con la fascia da capitano della Nazionale al
GAZZETTA DELLO SPORT. Il derby dell’Ajax per Stekelenburg
(A.Pugliese) Buon per loro che il tunnel dell'Olimpico abbia il tetto alto. In due, Maarten Stekelenburg e Zlatan Ibrahimovic fanno quasi quattro metri e rischierebbero di sbattere la testa per guardarsi negli occhi, magari abbracciarsi e ricordarsi quando ad Amsterdam erano poco più che bambini. Erano già due giganti: uno, biondo, con il viso d'angelo, l'altro
GAZZETTA DELLO SPORT. Luis Enrique, per favore basta paure
(B.Tucci) Signor Luis Enrique, mi scusi. Ma fino a quando vuole continuare a fare esperimenti con la formazione della Roma? E' un interrogativo che tanti tifosi giallorossi si pongono e che io mi permetto di rivolgerle, pur comprendendo il suo stato d'animo di studioso del calcio. Mister, Roma è una città strana: nelle sue
IL TEMPO. “Niente errori e più cattiveria”
(Il Tempo) È il diktat di Luis Enrique alla vigilia della sfida contro il Milan in programma questo pomeriggio all'Olimpico. Primo vero riscontro della nuova Roma che inizia giocare il «suo» calcio pur non riuscendo ancora a raccogliere i frutti meritati. Il tecnico spagnolo si tiene stretto quanto di buono fatto vedere a Genova dalla
IL TEMPO. Torna Pjanic. In difesa solito rebus
(M.De Santis) Il tentativo è andato bene: Pjanic, con la coscia destra fasciata, si è allenato con il gruppo e dovrebbe farcela. Oggi l'ultima e decisiva controprova. Con il bosniaco dentro e Lamela in panchina, il grattacapo del giorno riguarda gli altri due attaccanti. Le prove di ieri direbbero Borriello-Bojan, ma sembra difficile un altro giro di
IL MESSAGGERO. Roma, test da campioni
(M.Ferretti) Tassotti, vice di Max Allegri, ai mondiali di Usa 94 nel corso di Italia-Spagna gli mollò una gomitata in faccia che è rimasta nella storia del calcio mondiale. Tassotti attraverso un’intervista gli ha già chiesto scusa, ma oggi pomeriggio sarà la prima volta che i due si (re)incontreranno. Luis ha voglia di parlargli, e
CORRIERE DELLO SPORT. “Sì, possiamo battere il Milan”
(R. Maida) Niente è dovuto ma tutto si può fare. Basta cogliere l’attimo. Luis Enrique riaccende la Roma in un sabato di risposte importanti: «Sarà un test forte, che ci può consentire di alzare il livello del nostro calcio. Il Milan è campione d’Italia ma noi abbiamo. Contro tutto e tutti, lo spagnolo
CORRIERE DELLO SPORT. E Pjanic è guarito. Pronto a giocare
(A.Ghiacci) Luis Enrique può cambiare. In che senso? Nel senso che le sue “regole” non sono poi così intoccabili. E allora, come dopo le prime uscite, quando la Roma sembrava giocare troppo in orizzontale e il tecnico spagnolo aveva dato segnali di saper ovviare al suo credo correndo ai ripari da quel
CORRIERE DELLO SPORT. CdA, gli stipendi possono attendere
(A.Ghiacci) La Roma non ha più sede a Via di Trigoria. Allora lo storico centro sportivo intitolato a Fulvio Bernardini non esiste più? La nuova dirigenza ha già piazzato gli uffici del club vicino all’Olimpico in meno di un mese? E la squadra dove si allenerà? No, queste domande non servono. L’indirizzo della
GAZZETTA DELLO SPORT. Luis Enrique inventa l’undicesima Roma
(M.Cecchini) Il virus sta cominciando inesorabilmente compiendo il proprio corso. No, non si tratta di quello influenzale che Luis Enrique sta ormai smaltendo, ma l'altro, assai più pernicioso: il mal di Trigoria che prende (quasi) tutti coloro chiamati a guidare la Roma, rendendoli nervosi, a volte sgarbati, persino inconsciamente desiderosi di essere
IL ROMANISTA. DiBenedetto, prima da presidente
(V.Meta) La prima volta che ha messo piede all’Olimpico, quella della Roma agli americani era poco più di una suggestione, ma forse Thomas DiBenedetto si convinceva dell’opportunità dell’investimento vedendo esplodere lo stadio al momento del gol di Vucinic all’Inter, 1-0 a tempo scaduto e tutti a casa. Tredici mesi dopo quella notte di settembre, DiBenedetto
IL ROMANISTA. Un gol al Diavolo. Borriello sa come
(D.Giannini) Osvaldo, Bojan, Pjanic e Borini lo chiedano pure a Borriello. Gli chiedano come si fa a segnare al Milan. Perché Marco è l’unico degli attaccanti a disposizione di Luis Enrique stasera (altrimenti ci sarebbe anche Totti) che ai rossoneri ha fatto gol. L’unico, almeno di quelli lì davanti. Perché poi ci sono Perrotta e Pizarro
IL MESSAGGERO. La partita del cuore
(S.Carina) Incroci pericolosi.Roma-Milan non sarà forse una sfida-scudetto - come l’ha dipinta alla vigilia Allegri - ma rimane certamente una partita ricca di fascino, soprattutto per gli interpreti che scendono in campo. Molti di questi hanno giocato a maglie invertite, altri per un nulla non si sono accasati in quella che oggi pomeriggio ritroveranno