Allenamento mattutino a Peschiera poi via verso Roma. È un Chievo tranquillo quello che si prepara a sfidare i giallorossi di Luis Enrique. Tranquillo perchè la classifica pone il Chievo al di sopra della soglia salvezza, sereno perchè l’esame Olimpico i gialloblù di Di Carlo l’hanno appena superato. Un pareggio con la Lazio, in cui al Chievo è mancato solo il gol. E quella era una Lazio lanciata, un pò come la Roma che il Chievo si appresta a sfidare. Sono in molti tra i giocatori di Di Carlo ad avere parole di stima per il nuovo corso giallorosso di Luis Enrique. In settimana Sorrentino ha detto chiaramente che «il progetto della Roma è affascinante e il tecnico spagnolo è stato bravo nel capire quello che non andava e nel correggerlo così velocemente. Questa è certamente un’ottima squadra». Di Carlo ha fatto il resto definendo i giallorossi «la formazione con il tasso tecnico migliore del campionato, seconda solo al Milan». Insomma da Verona arrivano solo elogi, ma il Chievo è tuttavia convinto di poter fare bella figura in riva al Tevere. Forse questa Roma è l’avversario peggiore, che arriva però nel loro momento migliore. L’infermeria gialloblù dice che ormai tutti sono tornati a disposizione. Rigoni compreso. Risorsa in più per un Chievo che sogna magari di ripetere l’exploit del 2003, quando sbancò la Capitale grazie ad un gol in pieno recupero di Cossato. «Dobbiamo ripartire dalla prestazione di Roma. Ma anche dall’umiltà dimostrata nelle ultime gare e dal gioco di squadra finalmente all’altezza delle nostre aspettative. La crescita è stata costante. E deve continuare. Dobbiamo percorrere questa strada – spiega Di Carlo – e nel corso della sosta abbiamo insistito proprio su questo aspetto. Avverto tanta voglia da parte del gruppo e i ragazzi li vedo carichi. La Roma è un modello di squadra che a me piace. Ha trovato giocatori giovani e di qualità, e li ha affiancati ad elementi di esperienza come Totti, De Rossi e Taddei. Il mix che ne è uscito rappresenta anche la nostra idea di calcio. Ci aspetta una partita difficile. Ma dovremo giocare a modo nostro. Sempre propositivi».