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IL MESSEGGERO. E adesso chiamatelo Borinho

Fabio Borini

(M. Ferretti) – Cinque gol nelle ultime sei partite. Una rete da tre punti, ieri contro il suo ex Parma. Roma al quinto posto a quattro punti dalla zona Champions e Fabio Borini, già ribattezzatoBorinho, continua a segnare (sette gol complessivi in stagione) e a farsi strada nel cuore della gente. E di Cesare Prandelli, ct azzurro. I tifosi apprezzano il suo impegno, il dare tutto se stesso su ogni pallone; la sua voglia di essere protagonista e di aiutare concretamente la squadra. Attaccante prolifico e, al tempo stesso, difensore affidabile. (…) Luis, ieri, in extremis lo ha preferito a Lamela e la scelta del tecnico si è rivelata azzeccatissima. E pensare che Borini a Siena era stato probabilmente il peggiore dei giallorossi: contro il Parma gli è bastato un solo pallone giocabile per lasciare il segno, stavolta con un diagonale di destro da posizione defilata. E, come già accaduto durante la partita contro l’Inter, Fabio ha dovuto aspettare qualche secondo di troppo prima di ricevere l’abbraccio dei compagni, con De Rossi il primo a raggiungerlo e a complimentarsi con lui. (…) Borini, del resto, scatta a tutta velocità anche dopo un gol e, quindi, è complicato stargli dietro. «Io idolo della gente? No, gli idoli sono Totti e De Rossi. Io sono appena arrivato e ho tanta strada da fare», le sue parole nel post partita. «Fabio è uno che dà sempre il cento per cento, anche quando dorme…», il commento di Luis Enrique. E il ds Walter Sabatini. «E’ stata la mia inquietudine a portarlo a Roma. Sapevo che il reparto doveva essere più denso dal punto di vista numerico. Lo avevo seguito e quando si è presentata l’occasione ho deciso di acquistarlo». «Cinque gol nelle ultime sei partite sono un segnale importante, ma è ancora più importante essere continui nel lavoro che faccio in funzione della squadra. Servirà continuità, cattiveria e voglia di arrivare in alto per ottenere risultati importanti. Questo farà la differenza. Non so è giusto dire che il mister mi ha preferito a Lamela: preferito è una parola grossa, io faccio il lavoro che mi viene chiesto. Ma non sono io ad essere decisivo: è la squadra che fa la differenza e che stavolta è stata cattiva come voleva l’allenatore. Siamo al quinto posto e la nostra ambizione è non abbassarci in classifica: non facciamo progetti, guardiamo partita per partita», il virgolettato di Borini, che ha chiuso la partita con una ferita al naso.

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