Giura amore, un amore eterno: “Non vestirò mai la maglia della Roma, non potrei. Ho troppo rispetto per la Lazio e i suoi tifosi”. Ledesma la bandiera, il capitano leader, l’uomo silenzioso, il calciatore saggio: “Se Reja fosse andato via, sarebbe stato una sconfitta per il gruppo intero”. Che ha sempre sostenuto il mister, timoniere di una barca spedita verso la Champions. Ledesma ci crede, brillano gli occhi degli studenti dell’istituto Madonna della Neve (Roma sud): “Possiamo centrare il terzo posto, adesso dovremo provare a vincere tutte le partite che ci restano sino alla fine, poi penseremo al futuro”. Il presente si chiama Parma, sabato sera non si potrà sbagliare. Come col Cagliari, contano solo i tre punti. Poi ci saranno i big match, gli scontri diretti contro Napoli e Juventus. Reja ieri era parecchio infastidito che le audizioni di Brocchi e Mauri dal procuratore federale Palazzi fossero state fissate alla vigilia di tre sfide così importanti per le sorti biancocelesti. Teme che queste voci possano minare la serenità dello spogliatoio in un momento chiave della stagione. Intanto Gonzaga, agente di Mauri, assicura: “Stefano è tranquillo, pensa solo a centrare la Champions con la Lazio e a conquistarsi gli europei”. Già, si aspettava una convocazione da Prandelli, è arrivata quella di Palazzi. L’avvocato biancoceleste Gentile tranquillizza: “Non c’è nessun procedimento penale e sportivo nei confronti della Lazio, Lotito ha ascoltato tutti i suoi tesserati quando è venuta fuori l’indagine di Cremona e ha avuto ampie rassicurazioni dagli stessi circa eventuali atteggiamenti contrari al codice sportivo. Se venissero fuori situazioni di illecito penale o sportivo il primo colpevole sarebbe il calciatore – spiega a cittaceleste – e sulla società ci sarebbero riflessi di responsabilità oggettiva, ma il club non ha avuto alcun segnale. Parlare di queste cose può riguardare Bari e Lecce, ma non la Lazio”.
Fonte: Repubblica.it