Sui giornali, nelle radio, nell’aria capitolina e nella testa della gente. L’immobilismo in cui è caduta in apparenza la Roma, preoccupa. Preciso in apparenza perchè Walter Sabatini “non si ferma mai” come lui stesso ha ammesso ma è pur vero che in questo frangente, di lui e delle sue idee non si hanno tracce. Nomi su nomi, ingigantiti dalla vetrina europea o supposizioni per associazioni di idee, come ogni giocatore che abbia giocato con Zeman a Foggia e Pescara.
Oppure procuratori su procuratori che offrono e mettono in bella mostra la loro merce da astuti mercanti, merce che in nessun modo verrà presa in considerazione. Se da una parte la dirigenza ha stupito tutti definendo in una settimana le tematiche principali della prossima stagione (dagli abbonamenti, alle maglie fino al nuovo tecnico) sul mercato, in maniera ufficiale, non si muove nulla. Non c’è un budget predefinito e non sembra così ad ampio raggio la possibilità di muoversi del ds giallorosso, perchè prima si dovrà pensare ai cosiddetti “esuberi” : giocatori contrattualizzati a peso d’oro e “ad vitam aeternam” che non rientrano più nel quadro tattico della squadra. Difficili da piazzare, impossibile guadagnarci, sono e saranno la maledizione del mercato giallorosso. Qualcuno si auspicava che per il 5 Luglio, data di arrivo a Riscone, la Roma fornisse a Zeman l’80% della nuova ossatura della squadra. Ad oggi, la sensazione, è che difficilmente si vedranno troppe facce nuove in ritiro.
Andrea Di Carlo