(C. Zucchelli) – Lamela vince la sfida sulle ripetute. Ma Lamela si prende anche un paio di rimproveri da Zeman quando, durante la partitella del pomeriggio, sbaglia un paio di movimenti. L’argentino è croce e delizia del boemo in questi primi giorni di ritiro: delizia perché intravede in lui delle qualità importanti da tirare fuori. Croce perché, così come Bojan (ma questo è un altro discorso…), gioca troppo per se stesso e poco per la squadra. Ancora. Il tempo di lavorare insieme è appena iniziato. E Lamela ci sta mettendo tutto se stesso. Basta vederlo, con le sue scarpe da ginnastica rosa che lo riconosci da lontano e i capelli sempre perfettamente in ordine che non si spostano di un millimetro, mentre fa le ripetute sui mille metri tirando sempre il gruppo. Ieri mattina lui e i compagni ne hanno fatte 9: nelle prime 8, intervallate da un paio di minuti di pausa, chi vuole prende i tempi chi non vuole no. Nell’ultima, chiamata “il giro del carattere”, parte la sfida. «Dovete dare tutto», avvisa lo staff tecnico. I giocatori, in base alle loro caratteristiche, vengono divisi in gruppi sul campo adiacente a quello principale. I tifosi assistono quasi in silenzio, ogni tanto incitano qualcuno ma preferiscono non disturbare.
Sono un centinaio, colorati ma discreti. Lamela tira il gruppo e batte tutti sugli ultimi mille con 2’57″. Vanno bene bene anche Nico Lopez e il solito Taddei, si difende Totti, che trova la forza di accelerare negli ultimi 100 metri per provare a superare Perrotta, va male invece José Angel, il peggiore con i suoi 4 minuti. La seduta della mattina dura oltre un’ora e mezza, quella del pomeriggio le ormai solite due ore e quaranta. I sacchi pieni d’acqua non mancano, così come non manca la parte tattica. Partitella e prima ancora schemi e sovrapposizioni. E quando qualcuno invece di passare al compagno, vedi Borriello con Lamela, decide di tirare apriti cielo. I tifosi assistono e si godono anche qualche giocata pregiata, gli schemi fatti di tagli, sovrapposizioni e inserimenti e tanto buonumore, come quando Marquinho prende in braccio Nico Lopez dopo uno schema riuscito. Il giovane dell’Uruguay è schierato con Totti e Osvaldo e fa bella figura, soprattutto quando segna a Lobont con un tocco morbido. Il Capitano è di nuovo a sinistra e col sinistro segna un gol a giro da far vedere nelle scuole, Osvaldo fa la punta centrale e si diverte tra gol e colpi di tacco, salvo poi uscire dal campo zoppicando quando Juan lo tocca duro sulla caviglia. Niente di grave, solo un po’ di dolore curato dalle coccole della figlia che il team manager Scaglia gli mette in braccio al termine dell’allenamento. Duro ma importante. Oggi di nuovo in campo, domani idem – pare – sotto gli occhi del dg Baldini.