Pressing della Roma su Massimiliano Allegri: il fallimento in campionato e il crollo contro la Lazio in Coppa Italia accelerano i tempi per la panchina giallorossa. Il candidato numero uno è il tecnico rossonero che oggi ha incontrato Galliani e sembra sempre più orientato a scegliere la capitale come sua prossima destinazione. Le prossime ore saranno decisive e, a questo punto, potrebbe anche saltare il vertice di Arcore con Berlusconi, fissato per giovedì. Nel caso la scelta ricadesse sulla Roma, per la panchina del Milan resta in pole position Clarence Seedorf, nonostante i dubbi della tifoseria. Una settimana dopo il caos creato dal messaggio attribuito (e smentito) da Aldo Biscardi a Silvio Berlusconi che annunciava un imminente riassetto dei quadri tecnici, Allegri è ancora in bilico. Il club giallorosso, dopo aver incassato il no di Mazzarri, cerca di evitare il rischio di perdere anche Allegri che, a questo punto, deve sciogliere in fretta la riserva. Se la prende comoda invece Silvio Berlusconi. Nei giorni scorsi ha posticipato a giovedì l’incontro inizialmente previsto per stasera ad Arcore con Adriano Galliani e Allegri, reduci dal fine settimana londinese per la finale di Champions League. Negli ultimi giorni l’ad rossonero ha provato a convincere il presidente dei vantaggi che porterebbe con sè il rinnovo di fiducia ad Allegri, più popolare nello spogliatoio e fra i tifosi di quanto non sia Clarence Seedorf. L’olandese, considerato da Berlusconi il personaggio ideale per guidare il suo Milan, intanto continua a giocare in Brasile con il Botafogo (ha brillato nel pareggio contro il Corinthians dell’altro ex rossonero Pato) e non commenta le voci su un suo futuro da allenatore a Milanello. Nei giorni scorsi si è parlato anche dell’ipotesi che potesse essere Paolo Maldini ad affiancarlo con il grado di vice, ma l’idea non rientra nei piani dell’ex capitano del Milan. «Come vedo Seedorf ad allenare? Non posso commentare finchè non si metterà in gioco, fino ad allora non si potrà sapere. Tutti devono essere messi alla prova. Quel che è certo – ha chiarito – è che io l’allenatore non lo voglio fare». I rapporti fra Maldini e i vertici rossoneri sono piuttosto freddi, ma l’ex difensore non esclude un rientro nel mondo del calcio «dopo quattro anni fuori da questo mondo posso dire che non c’è conoscenza dell’argomento e di conseguenza – ha concluso – l’apporto degli ex calciatori è molto importante».
Fonte: ansa