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IL ROMANISTA Bastos, sono “Venti” di gloria

M. Bastos

(D. Galli) – Il suo futuro sarà una proiezione aritmetica del suo passato. Ha scelto la maglia numero 20, ma per una curiosa somma. Al Lione aveva l’11, allo Schalke il 9. Cifre non da numero 3, da terzino sinistro, cifre che tradiscono la preferenza tattica di Michel Bastos, esterno buono per ogni occasione, laterale alto se possibile, ma all’occorrenza anche basso. Datemi una palla, ve la trasformerò in assist e gol se capita, ma se serve copro, difendo, la fascia è roba mia. Il nuovo gioiello è diventato ufficialmente romanista nella serata di ieri: firme, flash, telecamere, strette di mano.

Da oggi si farà sul serio. Da oggi Michel Bastos non si limiterà a ostentare la 20. La indosserà. La onorerà. Anzi, continuerà ad onorarla, perché chi l’ha portata prima di lui l’ha fatto così, con onore. Si è informato a chi fosse appartenuta la 20 alla Roma. A Simone Perrotta, gli hanno risposto.«Ah, lo conosco – ha replicato – è un campione del mondo, me ne ha parlato anche Fabio». Fabio. Fabio Grosso. Furono compagni al Lione. La sua giornata romanista è iniziata la giornata prima. Lo sbarco verso le 19 a Fiumicino, la cena con con Garcia. Ieri il primo contatto col nuovo mondo, Bastos ha toccato la terra di Trigoria. Ha fatto colazione al bar interno e ha conosciuto i suoi nuovi colleghi. Tra loro c’era Maicon, vecchia volpe e vecchio amico. Al Mondiale del 2010 in Sudafrica erano stati compagni di stanza. Baci e abbracci, poi Bastos è salito nell’ufficio di Sabatini. Questione di pochi minuti, dopo il brasiliano è stato accompagnato al Policlinico Gemelli per il primo round di visite. Normale amministrazione, la storia del braccio rotto è vera ma è vecchia. Michel è a posto, gli manca solo un po’ di ritmo partita, o meglio un po’ del ritmo di una partita di Serie A e non del campionato degli Emirati Arabi, dove fino a qualche giorno fa militava, tesserato per l’Al-Ain.

La Roma lo ha preso in prestito per 1,1 milioni con diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni. A pranzo è tornato a Trigoria, dove si è incontrato con Pjanic. I due si considerano quasi fratelli, come peraltro ha fatto ampiamente capire lo stesso fantasista bosniaco sulla propria pagina Facebook: «Benvenuto a Bastos. Amico mio di nuovo insieme per altre grandi partite! A Roma ti troverai molto bene». Nella stagione 2010/11 a Lione stavano sempre assieme: lui, Miralem e Dejan Lovren, attuale difensore del Southampton. Saluti e presentazioni a parte (Michel ha visitato tutto il centro sportivo), Bastos ha anche lavorato un po’ in palestra prima del secondo round di visite, stavolta al Campus Biomedico di Trigoria. Con le firme sul contratto si è concluso il Bastos-day. Oggi Michel sarà all’Olimpico, come previsto, come da copione. Andrà in tribuna. È carico, dice chi ieri l’ha seguito passo passo, aveva voglia di tornare a certi livelli. A certi. Ai massimi livelli. Perché la Roma l’ha scelta, l’ha voluta, era il top. Anzi, la Roma è anche di più: la Roma è la luce. Questo è un concetto che capirà presto. Molto presto. Stanotte. Gli basterà guardare stasera. Gli basterà fissare la Sud, quando l’inno s’alzerà.

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