La Germania dice ‘nein’ alla tecnologia contro i gol fantasma. I 36 club di prima e seconda divisione hanno detto no alla rivoluzione soprattutto per motivi economici: per installare i sistemi hi-tech, avrebbero dovuto spendere troppo. In Bundesliga, 9 società su 18 hanno dato il via libera. In seconda divisione, solo 3 su 18 hanno espresso voto favorevole. Nel complesso, 12 club su 36 affiliati alla lega (DFL) hanno detto ‘jà: troppo poco per la svolta, nel segreto dell’urna sarebbe servita una maggioranza di due terzi. “Le società hanno deciso di procedere senza la tecnologia. Per noi, al momento, il caso è chiuso -dice Reinhard Rauball, presidente della DFL-. Non mi aspetto una nuova iniziativa nel futuro prossimo”. In vista della votazione, la lega aveva prospettato i progetti eventualmente adottabili. Il calcio tedesco avrebbe potuto puntare sull’Hawk-Eye, il sistema introdotto dal tennis e poi ‘copiatò dal calcio, o sul Goal Control promosso dalla Fifa. In entrambi i casi, ogni club avrebbe dovuto spendere circa 500.000 euro. Troppi, soprattutto per le squadre di seconda divisione. “I costi sono troppo elevati, non è accettabile”. spiega Joerg Schmadtke, managing director del Colonia. In Bundesliga, il Bayern Monaco ha guidato il fronte del ‘si« ma non è riuscito a trascinare tutto il campionato. “Siamo dispiaciuti per la decisione”, dice Karl-Heinz Rummenigge, presidente dei campioni di Germania. “Dobbiamo accettare il risultato di un voto democratico, continueremo a convivere con decisioni sbagliate anche in futuro. Chi ha votato contro, non dovrà più lamentarsi”, aggiunge. Il campionato 2013-2014 è stato caratterizzato da un episodio passato alla storia. Stefan Kiessling, attaccante del Bayer Leverkusen, nel match di campionato giocato ad ottobre contro l’Hoffenheim si è visto regalare un gol per un clamoroso abbaglio arbitrale. Il pallone, colpito di testa, è finito sul fondo prima di entrare in porta attraverso un buco della rete. Il direttore di gara ha convalidato la marcatura.
Fonte: Adnkronos