La Juventus è in soffitta, almeno per ora. Ma non perché ci siano finite anche le polemiche del post-Torino (l’Olimpico, in tal senso, si è espresso chiaramente, tra fischi, cori e striscioni anti-Juve) o la mente dei giallorossi abbia dimenticato, ma piuttosto perché la Roma si è scrollata di dosso paure e tossine della prima sconfitta stagionale ed è tornata a sciorinare gioco e, di conseguenza, anche gol ed emozioni. Garcia può dormire tranquillo allora, il messaggio della vigilia ai suoi è arrivato forte e chiaro. Tanto che in poco più di mezz’ora la pratica Chievo era già bella che archiviata, permettendo alla Roma di risparmiare energie preziose con vista Bayern, impegno di martedì prossimo in Champions.
DELIZIE DA CAPITANO — Neanche il tempo di prendere le misure che il 3-5-2 di Corini (spesso 5-3-2, con Sardo e Biraghi più bassi che alti) rischia di sbandare subito, causa il settimo gol in carriera ai veneti di Mattia Destro (5′), bravo a insaccare di testa un angolo di Pjanic. Lo stesso Destro poco dopo reclama un rigore (presunto fallo di Zukanovic) ed al 14′ arriva in ritardo di un soffio sull’assist di Maicon, per un tap-in che avrebbe chiuso i giochi con largo anticipo. Non è così, allora il Chievo ritrova un po’ di equilibrio e prova anche a reagire. Ma al 25′ arriva il colpo del k.o., con un’apertura meravigliosa di Totti “coast to coast” per Ljajic, che dall’altra parte punta Zukanovic e fredda Bardi di destro con un diagonale che si insacca sull’altro palo. A chiudere il conto, al 32′ c’è il rigore di Totti (trattenuta in area di Dainelli su De Rossi). Se mai ci fosse stata partita, è già finita.Totti sfiora il 4-0 (38′) con un destro a girare di un soffio fuori, Maxi Lopez prova a metter paura (invano) di testa due minuti dopo.
GHIACCIAIA GIALLOROSSA — Nella ripresa lo spartito non cambia, con la Roma a dominare in ogni angolo del campo ed il Chievo costretto al ruolo marginale di sparring partner. Così prima Ljajic ci prova da fuori, poi Totti (10′) prova un’altra magia delle sue, con un destro al volo da fuori aria che strappa applausi a tutto lo stadio ancor prima che l’idea si trasformi in realtà. A questo punto la Roma rallenta e mette in ghiacciaia la partita, anche per risparmiare preziose energie verso la Champions. Ma le occasioni (colpo di testa di Destro, staffilata da fuori di Nainggolan) fioccano lo stesso. E il Chievo? Non pervenuto, se non per un paio di spunti sulla destra di Sardo. Tanto che prima della fine è ancora Bardi a dire di no di piede a Destro. Finisce così, con la Roma sotto la curva e la Juventus in soffitta. Almeno per ora.
Fonte: gazzetta.it