Non era un segreto per nessuno, e così anche all’ultimo arrivato sono bastati meno di 90′ minuti in campo per capire che alla Roma le cose non girano per il verso giusto. «È un momento no della stagione» ha ammesso senza girarci troppo intorno Seydou Doumbia, che in pochi giorni è passato dal clima di festa della Costa d’Avorio per il successo in Coppa d’Africa a respirare l’aria pesante di Trigoria, dove Garcia ancora un volta si è trovato a dover parlare alla squadra alla ripresa degli allenamenti. Il tecnico non è rimasto per nulla soddisfatto della prestazione offerta coi ducali e ha tolto ogni alibi al gruppo evitando di appellarsi alle numerose assenze. «Si poteva e si doveva vincere. Il campionato non è finito ma abbiamo perso una grande opportunità e questo mi delude» il Garcia-pensiero dopo l’ennesimo pareggio. «Col Parma dovevamo vincere per recuperare punti sulla prima in classifica, ma anche se la partita non è stata delle migliori non bisogna dimenticare che siamo ancora secondi» ha quindi provato ad alleggerire la situazione Doumbia, che ha ‘battezzatò il suo esordio in giallorosso con una sostituzione coperta dai fischi. «Devo lavorare di più per cercare di trasformarli in applausi. Spero di essere un valore aggiunto, di mettere il mio talento a disposizione della squadra, in futuro voglio rispondere alle attese del pubblico ma ho bisogno di fiducia» la richiesta dell’attaccante a un ambiente che tuttavia sembra aver esaurito la pazienza. I fischi e i cori di contestazione che hanno accompagnato la fine delle ultime prestazioni della Roma all’Olimpico rappresentano una inversione di tendenza rispetto al recente passato. Gli applausi con cui la Curva Sud salutava l’uscita dal campo di Totti e compagni dopo il rovinoso ko col Bayern Monaco o dopo l’eliminazione dalla Champions per mano del Manchester City sembrano un lontano ricordo. Adesso la tifoseria è stanca dei pareggi in serie, stanca di una squadra che sembra giocare senza voglia, senza quella fame diventata motto del nuovo corso americano («Hungry for glory» è lo slogan della campagna abbonamenti). E qualcuno comincia a mettere in discussione anche Rudi Garcia, le cui scelte di formazione ultimamente hanno destato perplessità fuori e dentro Trigoria. Il francese, tuttavia, più che farsi distrarre dalle critiche dovrà concentrarsi sul prossimo delicatissimo impegno col Feyenoord. Dopo aver detto addio alla Coppa Italia e aver fallito diverse occasioni per ricucire il gap dalla Juventus, l’Europa League rappresenta infatti l’ancora di salvezza cui aggrapparsi per non veder naufragare a febbraio la stagione. Ecco perchè giovedì nella gara d’andata dei sedicesimi di finale all’Olimpico contro la squadra di Rotterdam Garcia chiederà ai suoi giocatori una vittoria come regalo di compleanno anticipato (il tecnico compirà venerdì 51 anni), per scacciare la crisi e tornare ad esultare davanti al pubblico di casa.
Fonte: Ansa