(S. Carina) Versatile, duttile e disponibile: dove lo metti gioca. L’ascesa di Florenzi continua inesorabile. Non solo nei cuori dei tifosi ma anche in quello di Garcia: «E’ l’anima della Roma», ha sentenziato il tecnico dopo Sassuolo. E non (solo) per il gol alla Maicon. Ogni cosa che fa, ad Alessandro riesce con semplicità, in campo e fuori. Come quando a Torino, senza Totti, si è preso la responsabilità di calciare il rigore. Proprio lui, che l’ultimo penalty lo aveva tirato ai tempi della Primavera. Il gol più bello, però, lo ha segnato qualche giorno fa quando ha donato la sua maglia per una raccolta fondi a favore di una giovane tifosa della Lazio in coma. A febbraio si definì un tappabuchi: definizione che non gli rende merito.
Florenzi è un jolly, utile e prezioso: grazie a lui anche oggi Garcia può bluffare fino all’ultimo. L’azzurro gioca ovunque: esterno alto a destra (ma in 6 occasioni è partito anche a sinistra), centrocampista, terzino destro (4 volte nelle ultime 6 gare) e addirittura centravanti (per qualche minuto sia con l’Empoli ma anche ad Udine). L’unica certezza? Vederlo in campo.