(A. Serafini) – «Spalletti è andato all’Inter, adesso credo che arrivi Di Francesco». La sicurezza mostrata da Juan Jesus ieri durante un intervento radiofonico in Brasile è probabilmente la stessa che la Roma ha messo ieri in valigia di ritorno da Reggio Emilia, l’ultima tappa necessaria per sbloccare definitivamente la situazione del tecnico pescarese. Sfruttando l’occasione della semifinale scudetto giocata al Mapei Stadium dai ragazzi di Alberto De Rossi, è andato in scena un colloquio informale con la dirigenza del Sassuolo, convinta nel liberare il proprio allenatore anche di fronte al mancato pagamento della clausola rescissoria da 3 milioni. I primi segnali distensivi d’altronde avevano comincia to a palesarsi già nella serata di mercoledì di fronte alle intenzioni del presidente Squinzi, voglioso di concludere in tempi brevi la scelta della nuova guida tecnica (in pole c’è Bucchi) e consapevole di non trovare terreno favorevole per un possibile accordo economico con i giallorossi. Di Francesco quindi attende soltanto un via libera, che salvo imprevisti, potrebbe già arrivare in giornata. Un accordo consensuale raggiunto più che altro sulla volontà comune di evitare ulteriori ritardi in una contesa che avrebbe portato soltanto difficoltà su entrambi i fronti. Certificata la volontà della Roma di evitare anche ogni trattativa legata all’inserimento di contro partite tecniche, il Sassuoloha preferito ammorbidire la posizione contrattuale di Di Francesco e rimandare ogni possibile discorso su future operazioni di mercato.
Il rientro notturno nella Capitale aprirà da domani l’intera fase del mercato, scadenzata dalle diverse tempistiche legate agli obblighi del bilancio. La necessità di concludere un’operazione in uscita entro il prossimo 30 giugno dovrà però rispettare le linee guida adottate nell’ultimo viaggio statunitense alla corte di Pallotta: in pratica l’eventuale cessione di un big della rosa avverrà soltanto di fronte ad un’offerta ritenuta congrua all’interno dei parametri stabiliti. La causa probabilmente dello stop momentaneo registrato nella trattativa con il Liverpool per Salah, bloccato nel limbo di un’operazione tutt’altro che definita. Raggiunto l’accordo sull’ingaggio dell’esterno egiziano, il club inglese non è al momento disposto ad alzare l’asticella della prima offerta da 34 milioni, insufficienti di fronte alla linea dura intrapresa dai giallorossi (che ne vorrebbero 40). Un consueto gioco tra le parti che evidenzia una posizione d’attesa, pronta a sbloccarsi di nuovo nel caso in cui il Liverpool decidesse di formulare una proposta più vantaggiosa per la Roma. Finora non sono state segnalate offerte per Rudiger e Manolas, che in estate incontrerà la dirigenza per trovare un accordo sul prolungamento del contratto.
Nelle prossime ore Monchi proverà a sistemare le posizioni di alcuni tra gli esuberi destinati in estate a varcare nuovamente i cancelli di Trigoria. Potrebbe essere soltanto un passaggio veloce quello di Castan, richiesto soprattutto in Brasile. A due anni dalla scadenza del contratto, la Roma valuterà la possibilità di lasciar partire il ragazzo risparmiando su un ingaggio da quasi 2 milioni netti a stagione. Nel frattempo rimane top secret la lista di obiettivi seguiti dal diesse spagnolo. All’orizzonte si prospetta il primo incrocio pericoloso con l’ex Sabatini, che ha segnato con il pennarello rosso il nome di Karsdorp, terzino destro classe ’95 del Feyenoord. L’olandese piace anche a Monchi, che lo considera tra i migliori prospetti del calcio europeo. L’estate di mercato è appena iniziata.