(F. Balzani) Udine, 6 gennaio 2015: la Roma vince con un gol “fantasma” di Astori e si piazza a un solo punto dalla Juve capolista, mai era stata così vicina alla vetta dai tempi delle dieci vittorie di fila. Verona (240 chilometri da Udine), 6 gennaio 2016: un gol “fantasma” dell’ex Pepe convalidato per la prima volta nella storia della serie A dalla Goal Line Technology permette al Chievo di agganciare i giallorossi sul 3-3 e spegne quasi del tutto i sogni scudetto e le speranze di una piazza in crisi depressiva. In un anno si è ridotta così la Roma di Garcia, o di quel che ne resta vista la data di scadenza incollata sulla schiena del francese. «Sono 2 punti persi, ma a questi ragazzi non potevo chiedere di più. Mancavano 6 centrocampisti su sette», si è sbrigato a giustificarsi il tecnico che dopo il derby ha accumulato 7 punti in sei partite. Con o senza i titolari in campo.
Quello di ieri è arrivato al termine della solita partita pazza di una squadra che fatica a gestire il vantaggio (vedi Leverkusen, Bologna, Torino) e che era andata sul doppio vantaggio grazie al secondo gol di fila del baby Sadiq e a quello di Florenzi. Sul finale di primo tempo però il tap-in di Paloschi ha riaperto le crepe nelle quali la Roma è sprofondata nella ripresa quando sono entrati nell’ordine Di Livio, Tumminello (entrambi all’esordio in A) e Gyomber: prima il pareggio di Dainelli, poi il nuovo vantaggio con Iago e infine il 3-3 beffa su punizione di Pepe “beccato” dall’arbitro di porta grazie alla nuova tecnologia a portata di orologio. Così è arrivato il 37˚ gol subito in questa stagione. «Dobbiamo far girare la ruota della fortuna – ha proseguito Garcia – I ragazzi erano tutti arrabbiati e io con loro, ma questa rabbia dobbiamo subito trasformarla in motivazione per la sfida con il Milan. Se non vogliamo perdere altro terreno dalle prime dobbiamo subito ripartire, con la voglia di vincere che comunque anche a Verona ci ha contraddistinto. Le difficoltà di Manolas? Forse stavolta è stato un po’ sfortunato, ma ricordiamoci che è il nostro difensore più forte. Questa squadra arrivava da 4 partite senza subire gol, non dimentichiamolo: ci può stare che capiti che una volta non si faccia bene». A mollare Rudi non ci pensa proprio: «Io dormo sempre bene, sono sereno e motivato. Non c’è tempo per piangersi addosso».
Iago Falque però ammonisce: «Questa partita si doveva vincere, non gestiamo bene quando siamo in vantaggio. Sono molto deluso». Ancora più deluso è Salah costretto a uscire nella ripresa per un problema al flessore della coscia destra che sarà valutato oggi a Trigoria mentre Sadiq fa il modesto: «Dzeko è il titolare inamovibile e non vedo l’ora che torni. Felice per il gol? Sì, ma volevo vincere».