Dopo più di un mese di astinenza la voglia di curva era tanta. Per molti di noi la Roma non è solo una passione, è allo stesso tempo madre, moglie ed amante. E tifarla la domenica è la cosa più bella al mondo, perché mentre lo fai, accanto agli amici di sempre, realizzi un sogno, il sogno più bello. Ed all’ingresso della squadra per il riscaldamento è uscita fuori quella passione che non va mai in vacanza, ma che tra Natale e l’Epifania era rimasta sopita. E come un fiume in piena si è risvegliata per caricare i ragazzi. E tra tutti uno in particolare: Daniele De Rossi. Uno di quei giocatori che he in campo fa quello che al posto loro faresti tu, uno di quelli che vorresti per sempre, con quella grinta e quella cattiveria che ti rende orgoglioso di averlo in squadra. Lui è uno di questi, forse l’ultimo. “Con la mentalità di un ultras in campo…Daniele De Rossi il nostro vanto” recitava uno striscione della Sud di qualche anno fa. Ebbene si, quella giugulare infiammata, quella rabbia e quell’agonismo che lo contraddistinguono ne fanno di lui il vanto di una curva. Giocatori come lui li vorresti a vita, te li coccoli tutti e guai a chi li tocca…perché chi li tocca di pallone capisce ben poco. Ed il messaggio è stato ben recepito da Daniele, che all’uscita da campo ha ricambiato applaudendo la curva, la sua curva. Tutto molto toccante, come toccante è stata la grinta con cui hanno onorato la maglia per tutti e ’90 i minuti gli 11 in campo, incitati da una curva che a suon di torce e bomboni li ha portati come ogni domenica fino alla vittoria. Una vittoria arrivata grazie a due gol di colui che rappresenta questa squadra e che non si deve scusare di niente, Francesco Totti. Una partita in cui il binomio fra squadra e curva ha funzionato alla perfezione, quel binomio che se ingrana è più bello di qualsiasi storia d’amore. In curva l’amore, in campo il cuore…questo è il nostro tricolore!
A cura di Edwin Iacobacci